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Credits: Getty Images
12 Settembre 2024
Redazione 105
Si chiama "peegasm" ed è l'ultima tendenza che sta spopolando tra alcune donne alla ricerca di nuovi modi per provare piacere sessuale. La pratica consiste nel trattenere l'urina fino a quando la vescica è talmente piena da provocare una sensazione di sollievo e piacere al momento della liberazione. Secondo i racconti di chi l'ha provato, il "peegasm" sarebbe capace di generare brividi lungo la colonna vertebrale e, in alcuni casi, persino di sfociare in un vero e proprio orgasmo.
Ma cosa c'è di vero in questa nuova tendenza? Secondo studi e ricerche nel campo della medicina, la pratica del "peegasm" sarebbe possibile perché una vescica troppo piena può stimolare i nervi associati all'eccitazione sessuale. Tuttavia, i medici sono unanimi nel condannare questa pratica, avvertendo dei seri rischi per la salute che ne derivano. Trattenere l'urina per lunghi periodi può infatti portare a un aumento dei batteri nell'uretra e nella vescica, elevando il rischio di infezioni urinarie, come la cistite. Non solo: la pratica potrebbe causare anche danni ai reni e portare, nel lungo termine, a problemi di incontinenza.
Il pericolo di incontinenza è particolarmente rilevante perché, essendo la vescica un muscolo, un suo allungamento eccessivo potrebbe compromettere la capacità di contrarsi correttamente. Questo potrebbe portare a una perdita permanente della forza necessaria per trattenere l'urina, rendendo la persona incapace di controllare la minzione.
Nonostante questi avvertimenti, il "peegasm" sembra essere largamente diffuso nei forum dedicati alle donne e in alcune community online. Secondo quanto riporta Dagospia, molte donne avrebbero condiviso le loro esperienze su questa nuova moda, con testimonianze contrastanti: alcune riportano sensazioni di piacere, mentre altre descrivono soltanto un fastidioso dolore alla vescica.
In ogni caso, gli esperti sono chiari: i rischi superano di gran lunga i potenziali benefici. "Ci sono modi meno rischiosi per provare piacere sessuale", sottolineano i medici. "Il rischio di infezioni urinarie e danni permanenti è troppo alto per giustificare questa pratica".