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Credits: Getty Images
13 Settembre 2024
Redazione 105
Gli animali possono comunicare e persino contare? Dalla matematica alla comunicazione complessa, le scoperte scientifiche più recenti su elefanti, cavalli e scimpanzé offrono nuovi spunti di riflessione.
Uno degli esempi più celebri riguarda il cavallo Hans, che agli inizi del Novecento aveva sbalordito il mondo con le sue presunte abilità matematiche: si credeva che sapesse contare. Hans sembrava in grado di rispondere alle domande degli esperti con colpi di zoccolo. Tuttavia, si scoprì che non si trattava di una vera capacità di calcolo, ma piuttosto di una risposta a segnali inconsci provenienti dagli esseri umani, una forma di quella che oggi chiameremmo intelligenza emotiva. Al quarto colpo di zoccolo, o al decimo, notava la soddisfazione di chi gli poneva la domanda e si fermava. Questo dimostra come chi pone le domande possa influenzare le risposte o la percezione delle stesse.
Nel 1912, altri due cavalli, di nome Muhamed e Zarif, furono ritenuti capaci di risolvere calcoli complessi, come la radice quarta di 614.656, un'operazione che pochi esseri umani riuscirebbero a compiere.
Più recentemente, è stato scoperto che i primati, in particolare gli scimpanzé, possiedono una memoria numerica migliore di quella umana. Questi animali sono in grado di riconoscere simboli e ricordare sequenze numeriche a breve termine con una precisione sorprendente.
Ma forse la scoperta più affascinante riguarda gli elefanti africani. Grazie all'uso di tecnologie di machine learning, si è scoperto che questi maestosi animali utilizzano suoni specifici per "chiamarsi per nome", segnalando un livello di consapevolezza e coscienza che apre nuove prospettive sul mondo animale.
Tuttavia, bisogna fare attenzione: l'uomo è spesso vittima dell'effetto placebo. Così come le aspettative su un farmaco possono indurre una guarigione, la nostra ricerca di intelligenza simile alla nostra negli animali può portarci a percepire segnali che in realtà non esistono.