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Credits: Getty Images
23 Settembre 2024
Redazione 105
Notare una persona che si agita nervosamente può diventare una fonte di grande distrazione, e in alcuni casi, di vero e proprio fastidio. Questo fenomeno, conosciuto come "misocinesia", potrebbe colpire fino a un terzo della popolazione, secondo una recente ricerca. Ma cosa si nasconde dietro questa reazione apparentemente istintiva?
La misocinesia, che significa letteralmente "odio per i movimenti", è una condizione psicologica che porta a una forte reazione emotiva negativa alla vista di piccoli movimenti ripetitivi, come il tamburellare delle dita o il dondolare di un piede. A differenza della più nota misofonia, che si riferisce a una reazione negativa a determinati suoni, la misocinesia è innescata da stimoli visivi.
Un recente studio condotto dalla psicologa Sumeet Jaswal e il suo team presso l'Università della Columbia Britannica (UBC) ha evidenziato come la misocinesia possa avere un impatto significativo sulla vita quotidiana delle persone che ne soffrono, influenzando le loro emozioni e le interazioni sociali. I partecipanti alla ricerca hanno riferito di provare sentimenti di rabbia, ansia o frustrazione in risposta ai movimenti ripetitivi osservati, sentimenti che possono compromettere la loro capacità di concentrazione e il benessere emotivo.
Nonostante la diffusione del fenomeno, le ricerche sulle cause della misocinesia sono ancora agli inizi. Gli studiosi ipotizzano che i neuroni specchio, cellule cerebrali che si attivano sia quando compiamo un'azione sia quando osserviamo qualcun altro compierla, possano essere coinvolti. "Una possibilità che vogliamo esplorare è che siano coinvolti i ‘neuroni specchio’", spiega Jaswal. "Questi neuroni si attivano quando ci muoviamo, ma anche quando vediamo muoversi gli altri".
L'ipotesi è che le persone sensibili alla misocinesia possano inconsciamente empatizzare con l'agitazione degli altri, sperimentando indirettamente l'ansia o il nervosismo che motivano tali movimenti. Tuttavia, i risultati delle prime indagini non sono conclusivi e suggeriscono che siano necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno le origini cognitive di questo disturbo.
Mentre la misocinesia rimane in parte un mistero, i ricercatori continuano a studiare il fenomeno nella speranza di sviluppare strategie per aiutare chi ne soffre a gestire meglio le proprie reazioni. "A coloro che soffrono di misocinesia, non siete soli", afferma Handy, co-autore dello studio. "La vostra sfida è comune ed è reale". I risultati di questo studio sono stati recentemente pubblicati su Scientific Reports.