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Gaslighting: di cosa si tratta e quali sono i segnali da riconoscere

È una tecnica in cui l’abusatore distorce la realtà, facendo dubitare la vittima dei propri pensieri, ricordi e percezioni

Gaslighting: di cosa si tratta e quali sono i segnali da riconoscere

Credits: Getty Images

25 Settembre 2024

Redazione 105

Hai mai sentito parlare di “gaslighting”? Forse no, ma magari lo hai vissuto senza saperlo. Si tratta di una delle forme più subdole di manipolazione psicologica, spesso utilizzata nelle relazioni tossiche per ottenere controllo e potere sulla vittima. È una tecnica in cui l’abusatore distorce la realtà, facendo dubitare la vittima dei propri pensieri, ricordi e percezioni. Il termine deriva dal film del 1944 Gaslight, in cui il personaggio interpretato da Ingrid Bergman viene manipolato dal marito fino a farla dubitare della propria sanità mentale.

Riconoscere i segnali del gaslighting è fondamentale per comprendere se si è vittima di questa forma di abuso. Un primo segnale evidente è l’atteggiamento di sprezzante minimizzazione da parte del manipolatore, che spesso liquida le emozioni della vittima come esagerate o irrazionali, dicendo frasi come “Sei troppo sensibile” o “Stai esagerando”. Questo comportamento mira a far sentire la vittima inadeguata, colpevolizzandola per i suoi sentimenti.

Un altro segnale di gaslighting è il rifiuto di assumersi la responsabilità delle proprie azioni da parte dell’abusatore. Quando la vittima esprime dolore o disagio, il gaslighter tende a negare di aver fatto qualcosa di sbagliato, creando una narrazione alternativa che confonde ulteriormente la vittima. Questo può farla dubitare della propria percezione dei fatti, e in casi estremi, della propria sanità mentale.

Una tattica comune nel gaslighting è anche la menzogna, spesso palese e senza scrupoli, anche quando esistono prove contrarie. Il manipolatore spera che ripetendo continuamente la propria versione distorta della realtà, la vittima finirà per credergli, ignorando la verità. Infine il gaslighter cerca di isolare la vittima facendola apparire come “instabile” agli occhi degli altri. Inizia a raccontare agli amici o alla famiglia che la vittima sta “esagerando” o “inventando”, facendola apparire irrazionale e inaffidabile.

Ma come uscire da una situazione di gaslighting? Richiede consapevolezza e un lavoro intenso sulla propria autostima e indipendenza emotiva. Spesso l’aiuto di un professionista della salute mentale è fondamentale per ricostruire la fiducia in se stessi e distinguere la realtà dalla manipolazione. Lavorare su sé stessi, riconoscendo i segnali di abuso, è il primo passo per uscire da questa trappola.

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