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15 Ottobre 2024
Redazione 105
Isaac Newton, famoso per le sue scoperte scientifiche, nutriva anche un profondo interesse per le Scritture e le profezie bibliche. In uno dei suoi manoscritti datato 1704, Newton fece dei calcoli che lo portarono a prevedere la fine del mondo “come lo conosciamo” nel 2060. Il suo studio si basava in particolare sulle profezie contenute nel Libro di Daniele e nell’Apocalisse, che menzionano periodi di tempo come 1.260, 1.290 e 2.300 giorni. Newton, seguendo una linea interpretativa comune nella sua epoca, sosteneva che questi “giorni” rappresentassero in realtà anni.
Secondo i suoi calcoli, il periodo di 1.260 anni sarebbe iniziato nell’800 d.C., un anno che Newton collegava all’inizio della “supremazia del Papa”. Di conseguenza, la fine di questo periodo nel 2060 segnerebbe, secondo lui, la caduta di Babilonia e della chiesa apostata, eventi che annuncerebbero il ritorno di Cristo sulla Terra. Non si tratterebbe però della “fine del mondo” nel senso apocalittico del termine, bensì di un nuovo inizio: l’avvento del Regno di Dio e di un’era di pace, nota come il Millennio, che dovrebbe durare 1.000 anni.
Tuttavia è importante comprendere che Newton non intendeva fare una previsione catastrofica. Come spiegato da Stephen D. Snobelen, studioso che ha approfondito gli scritti religiosi di Newton, lo scienziato vedeva il 2060 come l’inizio di una nuova era, piuttosto che la distruzione del mondo. Newton, influenzato dalla sua fede protestante, considerava la storia umana come parte di un piano divino che culmina nel ritorno di Cristo e l’instaurazione di un regno di giustizia.
La previsione di Newton, contenuta in un manoscritto scoperto solo dopo la sua morte, riflette il suo interesse per la teologia e la sua convinzione che la scienza e la religione fossero interconnesse. Sebbene sia più noto per le sue scoperte scientifiche, come la teoria della gravità, Newton dedicò molto tempo alla comprensione delle profezie bibliche, cercando di decifrarne i significati nascosti attraverso lo studio e il calcolo.