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07 Novembre 2024
Redazione 105
Anno 1692, Salem. Alcune bambine, accusate di predire il futuro e portare il malocchio, vengono arrestate per stregoneria e punite a morte. È solo la prima di una serie di sanguinose condanne: 23 per l’esattezza.
Donne di qualsiasi età vennero accusate di stregoneria da un tribunale speciale con le “scuse” più assurde, in un contesto di isteria collettiva: in casa il latte andava a male? Rogo. Spuntava un neo o una voglia dalla forma particolare? Era la firma del diavolo: rogo. Qualcuno sognava che una donna del villaggio era una strega? Rogo. Sesso fuori dal matrimonio? Stessa fine.
Le mendicanti erano facili bersagli dei cacciatori di streghe e in generale le vittime erano perlopiù appartenenti alle classi povere. La religione puritana considerava infatti il lavoro e la ricchezza come simboli di grazia: le persone benestanti, quindi, meritavano la salvezza divina.
Anche le donne affette da una particolare malattia genetica, la corea di Huntington, venivano accusate di praticare magia nera: tra i sintomi c’erano spasmi incontrollabili e amnesia, associati allora a uno stato di possessione demoniaca. Anche l’ergotismo pare fosse “sintomo” di possessione. Si trattava di un disturbo causato da un’intossicazione alimentare provocata da un parassita della segale, pianta molto diffusa a Salem. Gli effetti erano molto simili a quelli dell’LSD.
Nel 1693 il governatore del New England sciolse il tribunale e assolse 49 delle 52 persone ancora rinchiuse, annullando la condanna a morte delle ultime 3 condannate.