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08 Novembre 2024
Redazione 105
La dieta chetogenica è diventata negli ultimi anni una delle diete più discusse e seguite per ottenere un dimagrimento rapido e apparentemente "indolore". La sua popolarità è legata alla promessa di perdere peso in tempi brevi senza dover rinunciare a molti dei cibi più amati. Tuttavia, questo regime alimentare presenta non poche difficoltà e controindicazioni.
"La dieta chetogenica mira a ridurre in modo significativo il consumo di carboidrati aumentando leggermente il consumo di proteine ma soprattutto quello di grassi", spiega a Vanity Fair la dottoressa Carola Dubini, nutrizionista presso il Policlinico San Donato. "Lo scopo è indurre il nostro organismo in uno stato metabolico detto di 'chetosi', da cui prende il nome questa dieta". Questo processo permette una rapida perdita di peso, ma non è così semplice come si potrebbe pensare.
All’inizio della dieta, il dimagrimento è dovuto principalmente alla perdita di acqua legata al glicogeno. Solo in una fase successiva si inizia a perdere effettivamente massa grassa. La chetosi viene monitorata attraverso test specifici che rilevano i corpi chetonici nelle urine, garantendo che il corpo stia utilizzando i grassi come fonte di energia.
Il piano alimentare prevede che tra il 60% e l'80% delle calorie giornaliere provengano dai grassi, con un apporto di carboidrati limitato tra i 20 e i 50 grammi al giorno. "Nella prima fase vengono eliminati pane, pasta, cereali, prodotti da forno ma anche frutta perché contiene zuccheri", chiarisce la dottoressa. Sono invece consigliati alimenti come carne, pesce, uova e grassi sani come avocado e olio d’oliva.
La dieta chetogenica può durare fino a un massimo di 12 settimane e deve essere seguita sotto stretto controllo medico. Infatti, è necessario monitorare costantemente i livelli di chetosi con esami del sangue e delle urine, per evitare possibili effetti collaterali.
Chi può trarre beneficio da questa dieta? È particolarmente indicata in caso di obesità grave, ma il suo utilizzo nasce come trattamento per patologie neurologiche come epilessia, Parkinson e Alzheimer. Tuttavia, non è adatta a tutti. "È molto importante che una dieta di questo tipo non venga seguita da pazienti con diabete", conclude Dubini.