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Alex Palmieri: “Con i porno la gente mi riconosce, con la musica no”

Redazione 105

“Forse il problema è che sono arrivato troppo presto in un mercato che in pochi anni è cambiato tanto”

Alex Palmieri voleva fare il cantante, ma non ci è riuscito. E così ha virato su un altro settore: i film hard, facendo l’attore nelle scene gay. “Il mio primo film è uscito meno di un anno fa. Quando facevo musica e cercavo di andare avanti spesso non avevo neanche 50 euro per fare benzina: in tre anni, grazie al mio nuovo lavoro, mi sono comprato una casa a Milano senza mutuo e una Mercedes”, dichiara in una recente intervista a Vanity Fair

Una carriera che lo ha portato nei salotti televisivi e ora su OnlyFans e che sicuramente gli sta dando tanto, ma – seppur sostenga di non avere rimpianti – non manca un filo di nostalgia per quello che avrebbe potuto essere: "Il pensiero torna sempre lì. Forse il problema è che sono arrivato troppo presto in un mercato che in pochi anni è cambiato tanto”.

All’inizio tutto sembrava andare per il meglio: "Ho studiato canto da autodidatta e imparato a muovermi nella maniera giusta sul palco facendo grande attenzione ai dettagli. I primi tour, per esempio, li facevo tutti in playback perché ci tenevo a non sbagliare neanche un passo: dovevo fare tutto da solo, e l’unico modo per andare avanti era essere pragmatico e curare l’organizzazione".

Poi a 19 anni: “Ho continuato a fare i miei videoclip e a propormi a tutti i giornali e a tutte le emittenti televisive per avere due minuti di spazio a chiunque volesse concedermelo". L’obiettivo era “essere riconosciuto, visto che quando ero ragazzo ho investito tutto nella musica, al punto da lasciare la scuola per dedicarmi completamente al mio progetto: dai 15 ai 29 anni non ho pensato ad altro. Non ho, però, rimpianti: ho fatto tutto da solo, senza agenti e senza appoggi".

Due minuti di visibilità in tv che “erano tutto per me. Speravo ogni anno che presto le cose sarebbero cambiate e che sarei riuscito a guadagnare da quello che facevo, ma purtroppo non succedeva mai. Più andavo avanti e più vivevo per la visibilità e la voglia di apparire: per me era una specie di droga. Non importava che avessi 20 euro nel portafoglio, bastava che avessi 2 minuti in tv. Era una vera e propria dipendenza la mia". 

Una “dipendenza” diventata costosissima: "Il mio ultimo videoclip mi è costato 20mila euro: tutto quello che mi entrava lo reinvestivo nella musica, che puntualmente non funzionava". Soldi che trovava “prostituendomi segretamente per pagare la mia musica". Alla fine ha dovuto scegliere e lasciare la musica "È stato orribile. Ricordo di aver scritto un post su Facebook in cui spiegavo che mi sarei preso una pausa senza sapere quanto sarebbe durata: da quel momento ho ricevuto tanti messaggi di sostegno e di incoraggiamento. Quella sera ho fatto un lungo pianto e poi ho deciso di non guardarmi alle spalle".

Anche perché alle spalle c’era “un grandissimo fallimento durato ben 15 anni, un sogno in cui avevo creduto tanto e che si era spezzato davanti ai miei occhi. Per lavorare ed esibirmi nei locali in giro per l’Italia per promuovere i miei album mi sono anche prestato ad atti sessuali con i gestori pur di ottenere una data. È per questo che ha fatto male: il mio lavoro era la mia ragione di vita".

A quel punto ha dovuto reinventarsi: "Dopo aver detto addio alla musica mi è stato consigliato di aprire OnlyFans quando di OnlyFans si parlava ancora pochissimo in Italia: mi dicevano che avrei fatto un sacco di soldi, ma non ero convinto. Forse perché, venendo da un fallimento, avevo paura di incorrere subito in un altro: e poi una volta che salti il recinto non si può tornare indietro. Quando mi sono deciso ad aprire il profilo ho iniziato a fare subito tantissimi soldi mettendo semplicemente qualche foto scattata davanti allo specchio".

Guadagnava “circa 5 mila euro al mese. In due anni sono passato da cantare per strada a Trafalgar Square a Londra a essere riempito di soldi in uno strip club di Miami". Con il tempo non erano più foto davanti allo specchio, ma contenuti più espliciti: "Sempre legati a una linea editoriale precisa: un video serio al mese e altre cose molto soft. Per me rimane un lavoro. Così come, prima di OnlyFans, sono andato a Dubai per guadagnare un po’ di soldi come accompagnatore". 

Lavoro che fa tutt’ora: “Dopo i film che ho girato, capita che i clienti ti cerchino e ti chiedano di spostarti per raggiungerli, a Parigi o a Ibiza. I clienti vanno dal cameriere di 18 anni che vuole fare l’esperienza con un attore che gli piace all’operaio che vuole farsi ogni tanto un regalo, fino al signore molto anziano e l’uomo sposato o il vip che non vuole complicazioni". E come escort guadagna anche più di OnlyFans: “I soldi sono più veloci. Mi è capitato spesso di riflettere su quanto sia cambiata la mia vita negli ultimi anni, e penso davvero che se siamo vivi è perché dobbiamo fare tutte le esperienze che la vita ci offre. Se non fai esperienza si può dire che non hai vissuto, e in questo mi ritengo fortunato".

Quanto all’ingresso nell’industria del porno: “È successo nel 2023, una delle case di produzione americane più grandi mi ha cercato con una certa insistenza proponendomi di collaborare con loro. All’inizio non volevo che altri facessero i soldi con la mia faccia, ma poi con il tempo mi sono convinto. Il primo film l’ho girato in Sicilia: ci ero andato solo per soldi e invece è stato figo. Devi dare l’impressione che quello sia il sesso migliore della tua vita e, per farlo, devi parlare tanto, una cosa che nel mio privato non faccio mai. Alla fine è tutto solo una performance. Sto iniziando a fare pace col fatto che la gente mi riconosca per avermi visto in un video hard e mi faccia i complimenti. E pensare che quando facevo musica non succedeva mai".

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