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“Le Iene” dentro a San Patrignano: le rigide regole della comunità

Redazione 105

Un reportage frutto di sei anni di osservazione, con le testimonianze dirette dei ragazzi

La sesta puntata di Le Iene presentano: Inside, intitolata “1000 ragazzi in fuga dalla droga”, ha affrontato il complesso tema della tossicodipendenza attraverso uno sguardo profondo sulla realtà di San Patrignano, una delle comunità di recupero più grandi e conosciute al mondo. Frutto del lavoro di Cizco e dell’autore Angelo De Luca, il reportage è il risultato di oltre sei anni di osservazione e raccoglie testimonianze dirette dei ragazzi che stanno cercando di superare le proprie dipendenze.

La puntata ha esplorato tre domande cruciali: come si finisce schiavi della droga, come ci si allontana da questa schiavitù e come si può tornare a una vita normale. Per rispondere, gli autori si sono affidati ai racconti di giovani ospiti della comunità, offrendo una prospettiva autentica e personale sulle difficoltà e sulle speranze di chi intraprende questo percorso.

A San Patrignano, le regole rigide rappresentano un pilastro fondamentale. Per molti ragazzi, abituati a una vita senza limiti e privi di strutture, imparare a rispettarle è una sfida necessaria per ricostruire se stessi. Il programma ha mostrato come le regole non siano percepite solo come restrizioni, ma anche come strumenti per ritrovare un equilibrio e una direzione nella vita.

Qualche esempio di queste regole? Avere sempre indosso una doppia canotta, ovvero una maglietta bianca sotto quella che si porta per far sì che non sia trasparente. O ancora gli uomini non possono parlare con le ragazze. Bisogna poi fare i mestieri, come passare spugne per terra o rifarsi il letto da soli, cosa a cui tanti non erano abituati nella vita al di fuori di San Patrignano. Non si deve replicare, ma stare sempre al proprio posto e si deve aspettare per qualsiasi cosa e chiedere per qualsiasi cosa per far capire che non si può avere tutto subito.  

Tra le storie raccontate, spicca quella di Karima, una giovane madre di 30 anni che sta cercando di ricostruire la sua vita dopo un periodo drammatico segnato dalla dipendenza da eroina. Karima non vede le sue due bambine da oltre un anno, ma il suo percorso a San Patrignano rappresenta una speranza per il futuro. Accanto alla sua, ci sono testimonianze di altri ragazzi che stanno affrontando un viaggio simile, tra cui Gabriele, che ha completato il suo percorso nel 2018 e si appresta a sposarsi, dimostrando che una nuova vita è possibile. Non mancano, però, storie di chi non ce l’ha fatta, evidenziando la dura realtà della tossicodipendenza e il rischio sempre presente di ricadute. Un contrasto che ha reso il reportage ancora più intenso e realistico.

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