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Aurora Leone: “Sono molto ansiosa, siamo sempre sotto giudizio”

Aurora Leone si confessa: dai sogni di bambina alla gestione dell’ansia, fino al sostegno dei The Jackal e al desiderio di condurre un programma

Aurora Leone: “Sono molto ansiosa, siamo sempre sotto giudizio”

Credits: Instagram @auroraleone

29 Novembre 2024

Redazione 105

Aurora Leone è pronta al debutto del suo terzo spettacolo a teatro: Tutto Scontato Live Tour, con diverse date già sold out. Il suo curriculum all’attivo vanta tantissime esperienze in tv, oltre che a teatro, il tutto a soli 25 anni. In un’intervista a Vanity Fair racconta: “Sarà che ho cominciato presto, considerando che il primissimo spettacolo l’ho fatto a 17 anni grazie ai miei genitori che affittarono il teatro di Caserta per permettermi di recitare un monologo. Mi hanno dato fiducia e non mi hanno mai fatto pensare che quella fosse una cosa troppo esagerata. Dopotutto sono stati loro ad affittarlo, con mio padre che, già forte coi monologhi a teatro, ha creduto in me, anche se aggiungo che il margine di rischio non era alto: a Caserta ci conosciamo tutti, già solo la poltrona per tutti gli amici e i parenti era assicurata”. Una fiducia che ripone non solo sulla sua famiglia o nei suoi amici, ma anche nei The Jackal: “Ripongo tanta fiducia in progetti come la serie Pesci piccoli e le persone che ci lavorano”.

Da bambina sognava di arrivare fin qui? “Guardavo alla televisione Sanremo e pensavo a quanto mi sarebbe piaciuto condurlo, anche se forse è un po’ brutto da scrivere. Stesso discorso per ‘X Factor’: scrissi un messaggio ad Alessandro Cattelan spiegandogli che da grande avrei voluto fare il suo mestiere e chiedendogli qualche consiglio. Essere ospite del suo programma quest’anno è stato bello anche per questo”. E ora che sogno ha? “Avere un programma, anche se questi spettacoli che faccio a teatro rientrano nelle cose che mi piace fare perché mi sono sempre sentita a mio agio nel parlare con il pubblico”.

Aurora non ha problemi ad ammetterlo: “Sono una persona molto ansiosa anche nel mio approccio al lavoro: ogni volta che devo fare uno spettacolo, per esempio, mi sale, anche se poi mi tranquillizzo quando realizzo che è un sentimento che proviamo quasi tutti. Mi fa piacere parlare del percorso di terapia che ho iniziato anche per questo”. Una terapia che “è questo lavoro che lo richiede: siamo perennemente sotto il giudizio degli altri, esporsi vuol dire guardare in faccia certe fragilità che hai. Ho deciso di fare terapia per migliorare il mio approccio a tutto questo: quando mi sono, per esempio, resa conto che l’ansia condizionava le mie scelte lavorative, mi sono detta che dovevo fare qualcosa per muovermi con più leggerezza”. Ha ancora paura però di fallire: “è uno degli argomenti principi della mia terapia. Penso che sia legato a una certa sindrome dell’impostore che crede che quello che hai possa scomparire da un momento all’altro. Dal punto di vista personale ho, invece, paura della solitudine, forse perché nella mia vita sono sempre stata in compagnia di tante persone che mi vogliono bene. Da sola davvero non ci sono mai stata, e spero che non capiti mai”.

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