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13 Dicembre 2024
Redazione 105
La buona salute passa dalle dimensioni del polpaccio. Lo evidenziano due recenti studi presentati al 69esimo congresso della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg). Lo riporta l’Ansa.
A quanto pare, soprattutto dopo gli 80 anni, avere un polpaccio troppo sottile (meno di 30 cm negli uomini, meno di 28 nelle donne) indica un rischio di mortalità triplicato.
Invecchiando si perde massa muscolare e la circonferenza del polpaccio è indicativa in tal senso: un calo eccessivo può avere ripercussioni sulle capacità cognitive, sulla funzione cardiovascolare e respiratoria e sulla risposta immunitaria, aumentando il rischio di decesso.
“Da anziani, muscoli adeguati e tonici sono infatti un salvavita, perché riducono il rischio di cadute, disabilità, ricoveri, progressione di malattie croniche e si associano perciò anche a una minore probabilità di morte per qualsiasi causa. Avere un polpaccio piccolo dopo gli 80 anni si associa a un rischio di morte triplo; viceversa, se superiore a 35 cm negli uomini e 33 cm nelle donne, è indicativo di una buona massa muscolare complessiva e riduce del 70% il rischio di morte nei 10 anni successivi", ha affermato il presidente Sigg e ordinario di Geriatria all'Università di Firenze Andrea Ungar.
Misurare il polpaccio potrebbe quindi diventare una pratica comune per stabilire il rischio di mortalità nelle persone anziane.
La ricerca ha coinvolto 364 80enni della regione del Sirente (L'Aquila), monitorati per 10 anni. I risultati hanno evidenziato, spiega il prof. Francesco Landi, autore dello studio, che "l'85,3% dei partecipanti con una bassa circonferenza è deceduto, contro il 65,1% di chi aveva una circonferenza del polpaccio adeguata".