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Credits: Getty Images
16 Dicembre 2024
Redazione 105
Capita anche a voi di abbassare il volume dell’autoradio in situazioni di guida particolari, quando per esempio dovete fare retromarcia o mentre parcheggiate? Probabilmente sì, ed è del tutto normale.
Questo comportamento ha a che fare con il modo in cui il nostro cervello gestisce l’attenzione, “spingendoci” a ridurre gli elementi di disturbo per avere più spazio mentale e permettere di eseguire al meglio il compito principale.
Questo meccanismo può essere ricondotto alla teoria dell’attenzione. Nel 1958, Donald Broadbent affermò che il nostro cervello funziona come un filtro, in grado di selezionare le informazioni più rilevanti in un determinato momento e lasciare da parte quelle meno essenziali.
Più avanti Neville Moray e Anne-Marie Bonne suggerirono che la nostra capacità di attenzione è limitata e questo influenza in qualche modo i nostri sensi: quando dobbiamo “aguzzarne” uno (come la vista nel caso di un parcheggio un po’ complicato), abbiamo bisogno di “inibirne” qualcun altro (come l’udito), in modo da non sovraccaricare il cervello di stimoli.
Quando abbassiamo il volume mentre guidiamo in situazioni che richiedono particolare concentrazione, quindi, stiamo semplicemente “filtrando” le informazioni in modo da ottimizzare la nostra attenzione.