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23 Dicembre 2024
Redazione 105
I proverbi italiani, con la loro saggezza millenaria, sono un patrimonio culturale che spesso viene tramandato di generazione in generazione. Tuttavia, quando questi detti vengono rivisitati dai bambini, accade qualcosa di straordinario: la loro fantasia, libera e spensierata, riesce a trasformare questi insegnamenti tradizionali in espressioni esilaranti, ma anche piene di una logica sorprendente.
Tutto è nato da alcune maestre che hanno chiesto ai bambini di completare i detti più famosi. Il risultato, postato sui social, è diventato virale con un mix di umorismo ingenuo e riflessioni brillanti che ha conquistato il cuore di tanti utenti. Le risposte che sono emerse spaziano da frasi che sembrano semplici errori a veri e propri spunti filosofici.
Ad esempio, un bambino, nel tentativo di completare il proverbio “Tra il dire e il fare…” ha scritto “…il tempo passa”. Un altro ha reinterpretato “A mali estremi…” con “…adesso risolviamo”, mostrando un approccio decisamente più ottimista e pratico, lontano dalla pesantezza dei problemi quotidiani degli adulti.
In altri casi, i bambini attingono alle esperienze di vita quotidiana, come nel proverbio “Le bugie…”, che un alunno ha completato con “…non si dicono”, un monito che sembra proprio il rimprovero di una mamma. E ancora, “Tra i due litiganti…” è stato concluso con “…c’è la verità”, suggerendo una sorprendente capacità di sintesi e mediazione.
Alcune riscritture sono pure ironiche, come quella che ha combinato “Meglio un uovo oggi…” con “…che la carbonara di ieri”. In un’altra variante, “Morto un papa…” è stato completato con “…sono triste”, che cambia completamente il tono del proverbio, rendendolo una riflessione emotiva piuttosto che una questione di successione.
Non mancano poi le interpretazioni divertenti, come quando “Lontano dagli occhi…” è diventato “…vicino alle gambe”, oppure “Gallina vecchia…” che finisce con “…prende il bastone”, una soluzione pratica per il problema della mobilità probabilmente vista da qualche nonna. E che dire di “Quando il gatto non c’è…”, che un bambino ha completato con “…la vecchia fa il purè”?