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Vi ricordate “Natale in casa Cupiello”? Trama e curiosità dell’opera

Un pilastro della cultura teatrale italiana: rappresenta un affresco della società napoletana e delle sue tradizioni, con una profondità emotiva che continua a toccare il pubblico di ogni generazione

S.STEFANO - Vi ricordate “Natale in casa Cupiello”? Trama e curiosità dell’opera

Credits: Getty Images

23 Dicembre 2024

Redazione 105

Natale in casa Cupiello è una delle commedie più celebri di Eduardo De Filippo, scritta nel 1931. Originariamente concepita come un atto unico, la commedia è stata successivamente ampliata in tre atti, diventando un capolavoro del teatro napoletano. La trama si sviluppa nell’arco di cinque giorni, nei giorni che precedono il Natale e si concentra sulla famiglia Cupiello, una tipica famiglia napoletana della piccola borghesia.

Il protagonista, Luca Cupiello, è un uomo anziano e un po’ bizzarro, che ama follemente la tradizione del presepe, simbolo di un Natale familiare e perfetto. La sua passione per la costruzione del presepe, però, è vissuta con fastidio dalla sua famiglia. Sua moglie Concetta è una donna pratica, spesso sopraffatta dalle lamentele del marito, e suo figlio Tommasino, detto Nennillo, è un ragazzo che disprezza il presepe e si preoccupa più di divertirsi e di non lavorare.

Il tutto prende una piega più complessa quando la figlia di Luca e Concetta, Ninuccia, arriva a casa, agitata a causa di un litigio con il marito Nicolino. Ninuccia confessa alla madre di voler fuggire con il suo amante, Vittorio, e le mostra una lettera di addio per Nicolino. In un impeto di rabbia, Ninuccia distrugge il presepe che Luca aveva costruito con tanta dedizione. Questo gesto segna l’inizio di un’escalation di conflitti familiari che si sviluppano nei successivi atti.

Nel secondo atto, la vigilia di Natale, la tensione è palpabile. Luca insiste affinché Vittorio, che non sa dell’amore clandestino tra lui e Ninuccia, resti a cena, mentre Concetta cerca disperatamente di tenere nascosta la verità. La serata si complica quando Nicolino scopre l’infedeltà della moglie, accusa Vittorio e sfida l’amante a un duello. Nel caos che segue, Ninuccia abbandona la casa con Vittorio, lasciando Concetta sola e distrutta.

Nel terzo atto, Luca, che inizia a manifestare segni di una grave malattia, viene colpito da un ictus, che lo costringe a letto. La sua malattia diventa simbolica del disfacimento della famiglia. Nonostante il delirio in cui Luca è immerso, spera ancora in una riappacificazione tra Ninuccia e Nicolino, ma alla fine è costretto a confrontarsi con la realtà della sua condizione. Il dramma culmina con la morte di Luca, che, nella sua ultima visione, chiede al figlio Tommasino se gli piaccia ancora il presepe, ricevendo, tra le lacrime, un sì che segna l’affetto e il dolore non detto.

Una curiosità interessante riguarda i nomi dei protagonisti: Luca e Concetta sono ispirati ai nonni materni di Eduardo De Filippo. Un altro aneddoto riguarda la battuta “Nun me piace ‘o presebbio”, attribuita a Peppino De Filippo. La commedia ha avuto numerose trasposizioni televisive e cinematografiche, tra cui una versione del 1977 diretta dallo stesso Eduardo De Filippo, con attori del calibro di Luca De Filippo e Pupella Maggio.

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