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23 Dicembre 2024
Redazione 105
Qual è il destino del nostro pianeta? È una domanda che di tanto in tanto ritorna, e sebbene ancora nessuno sia stato in grado di dire con certezza cosa accadrà, una nuova ricerca condotta dall’Università di Bristol sembra aver svelato l’arcano.
Tramite simulazioni computerizzate, riporta Lad Bible, i ricercatori hanno scoperto che la nostra specie si estinguerà tra circa 250 milioni di anni. Il rapporto infatti suggerisce che la Terra cesserà di avere abitanti che non riescono ad adattarsi a temperature comprese tra i 40 °C e i 70 °C.
L’innalzamento delle temperature è dovuto al consumo di combustibili fossili e alle emissioni di gas serra: secondo i ricercatori è importante tenerne conto perché siamo noi stessi ad “accelerare i tempi”.
D’altronde, nella storia del mondo ci sono stati ben 5 eventi di estinzioni di massa e l’ultimo risale a 66 milioni di anni fa, con la scomparsa dei dinosauri.
Le placche tettoniche della Terra si muovono nel tempo e ogni 400-600 milioni di anni si uniscono: questo potrebbe anche innescare alcuni brutti disastri naturali.
L'autore principale della ricerca, il dott. Alexander Farnsworth, ha affermato: "Il supercontinente creerebbe un triplo colpo, comprendente l'effetto di continentalità, un sole più caldo e più CO2 nell'atmosfera, con conseguente aumento del calore per gran parte del pianeta. Il risultato è un ambiente per lo più ostile privo di fonti di cibo e acqua per i mammiferi”. Una situazione assolutamente invivibile per molte specie: "Temperature tra i 40 e i 50 gradi Celsius e temperature estreme giornaliere ancora maggiori, aggravate da alti livelli di umidità, alla fine segnerebbero il nostro destino. Gli esseri umani, insieme a molte altre specie, morirebbero a causa della loro incapacità di liberarsi di questo calore attraverso il sudore, raffreddando i loro corpi".
La coautrice, la dott. ssa Eunice Lo, Caboteer ha aggiunto che è fondamentale pensare all’ambiente: "È di vitale importanza non perdere di vista la nostra attuale crisi climatica, che è il risultato delle emissioni umane di gas serra. Mentre prevediamo un pianeta inabitabile tra 250 milioni di anni, oggi stiamo già sperimentando un caldo estremo che è dannoso per la salute umana. Ecco perché è fondamentale raggiungere emissioni nette pari a zero il prima possibile".