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Ristoratore porta i clienti a casa: “Temono lo champagne nel risotto”

“Al momento della prenotazione, i clienti possono richiedere il trasporto di ritorno”

Ristoratore porta i clienti a casa: “Temono lo champagne nel risotto”

credits: Getty Images

31 Dicembre 2024

Redazione 105

A Venturina Terme, in provincia di Livorno, il nuovo codice della strada sta influenzando non solo la sicurezza stradale, ma anche il settore della ristorazione. Stefano Sinibaldi, titolare del bistrot “Mezzo Km”, ha osservato un calo significativo nelle vendite, soprattutto di vino e gin, a seguito delle recenti modifiche normative. Ha spiegato al Corriere della Sera: “S’era detto che il nuovo codice della strada si sarebbe portato dietro non poche preoccupazioni tra chi produce vino e chi fa ristorazione. Ora, a un paio di settimane dall’entrata in vigore dell’inasprimento dei controlli, con relative sanzioni, qui in Toscana tra noi addetti ai lavori si parla di un 50 per cento di venduto in meno. Ai clienti fa paura anche lo champagne nel risotto”.

La situazione ha costretto molti ristoratori a ripensare le proprie strategie. Sinibaldi, però, ha deciso di adottare una soluzione concreta: un servizio di trasporto gratuito per i clienti del suo locale. “Al momento della prenotazione, i clienti possono richiedere il trasporto di ritorno. Un dipendente del ristorante o un collaboratore li accompagna a casa al termine della serata. Posso anche essere io”. L’obiettivo è garantire sicurezza e serenità durante l’esperienza culinaria, senza dover rinunciare a un bicchiere di vino.

Le conseguenze economiche del nuovo regolamento sono già evidenti: “Io al bistrot — 40 coperti soltanto — ogni giorno vendo una decina di bottiglie in meno. Siamo intorno a 250 euro in meno, sempre al giorno, solo di vino. Poi c’è tutto il reparto gin in cui siamo specializzati: abbiamo 60 etichette e facciamo anche abbinamenti con il cibo. Ecco, nelle ultime due settimane mi hanno chiesto pochissimi gin tonic, tutti preparati con gin zero gradi. Lo stesso per i cuba libre: anche questi con rhum zero gradi”.

Sinibaldi non sottovaluta l’importanza della sicurezza, ma sottolinea anche il valore culturale del vino: “Non dobbiamo dimenticare che il vino fa parte della nostra cultura, parla del territorio, della nostra storia. Senza contare la convivialità: irrinunciabile per noi italiani. Io non sono disposto a giocarmi tutto questo, né a privare di tutto questo”. Ora il ristoratore spera che altre realtà locali adottino il servizio di trasporto condiviso, proponendo un minivan per agevolare i clienti e mantenere viva la tradizione enogastronomica della zona.

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