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Credits: Getty Images
09 Gennaio 2025
Redazione 105
Nel mondo animale, le modalità di riproduzione variano enormemente, con alcune specie che si distinguono per la frequenza o l’intensità della loro attività sessuale.
Un esempio sono i leoni, che durante il periodo di calore possono accoppiarsi fino a 40 volte al giorno. Ogni incontro dura solo pochi secondi, ma l'intensità è finalizzata a massimizzare le probabilità di fecondazione.
Altri animali, come il maschio dell’antechino, un piccolo marsupiale australiano, portano la resistenza a livelli estremi. Durante la stagione riproduttiva, si impegna in estenuanti sessioni di accoppiamento che possono durare fino a 12 ore al giorno. Questo sforzo, tuttavia, esaurisce l’organismo a tal punto da compromettere la sopravvivenza di molti esemplari maschi.
Tra le varie specie spiccano i bonobo e i delfini, noti per i motivi della loro attività sessuale, oltre che il solo scopo riproduttivo. I bonobò, infatti, descritti come “scimmie pacifiste”, utilizzano il sesso per rafforzare legami sociali e risolvere conflitti. I delfini, oltre che per riprodursi, si accoppiano per il piacere, dimostrando una complessità emotiva simile a quella umana.
Inoltre esistono animali, tra cui draghi di Komodo, serpenti e squali, che si riproducono in modo asessuato attraverso la partenogenesi, ovvero senza l’unione dei gameti maschili e femminili. Questa strategia garantisce alle specie che vivono in ambienti isolati la continuità genetica.
Infine, in termini di prolificità, il criceto dorato è il mammifero con il tasso riproduttivo più elevato: nell’arco della sua vita, che dura tra i due e i tre anni, può generare fino a cento cuccioli.