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Credits: Mediaset Infinity
20 Gennaio 2025
Redazione 105
Il servizio de Le Iene curato da Veronica Ruggeri e Carlotta Bizzarri andato in onda ieri sera racconta una truffa ben congegnata che ha coinvolto numerose persone, vittime di un ricatto messo in atto da una cartomante conosciuta sui social. A narrare quanto accaduto è una donna che ha spiegato come tutto sia iniziato nell’agosto dell’anno precedente, quando si è imbattuta in un annuncio online che prometteva di far ritornare l’ex in nove giorni tramite un rituale magico. L’annuncio era firmato da una presunta cartomante di nome “Buba”.
Dopo averla contattata, la donna ha ricevuto delle istruzioni per eseguire il rituale, che includevano, tra le altre cose, la realizzazione di video intimi in cui, completamente nudi, ci si deve versare addosso dell’acqua e recitare una preghiera con in mano una candela. Una volta che le vittime hanno inviato i video, la cartomante ha richiesto ulteriori somme di denaro per proseguire con il rituale. Da iniziali richieste di 700 euro, le richieste sono aumentate progressivamente fino a raggiungere cifre di 1.200 e 1.600 euro.
Quando le vittime di questo raggiro hanno deciso di non pagare più, hanno ricevuto minacce: la cartomante ha promesso di pubblicare i video intimi online, rovinando la loro reputazione. Capire chi c’è dietro la truffa è molto complicato in quanto – ogni volta che dovevano effettuare un pagamento – il nome dell’intestatario della ricarica era diverso. Inizialmente si è pensato che dietro la truffa ci fosse una rete di persone coinvolte, ma indagando più a fondo si è scoperto che i pagamenti venivano fatti a un Paese africano, il Benin, tramite un sistema che permetteva di convertire i soldi in criptovalute, facendo perdere ogni traccia.
La truffa si inserisce in un tipico schema di truffa alla nigeriana, che sfrutta la buona fede e la vulnerabilità delle persone per estorcere denaro. Il servizio delle Iene ha cercato di ricostruire l’intero meccanismo, accompagnando le vittime in posta per chiedere informazioni sugli intestatari dei pagamenti. Si è ipotizzato che il giro d’affari possa essere di circa 750.000 euro al mese. La lezione che emerge da questa storia è chiara: smettere di pagare è l’unica vera difesa.
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