Tutto News
Credits: Instagram @asiaargento
30 Gennaio 2025
Redazione 105
Asia Argento si è raccontata in un’intervista a La Stampa parlando del tempo e degli anni che passano. Lei ha superato i 50 e arrivano i primi dubbi della vita: “Adesso inizio a chiedermi cosa cambierà nel lavoro, nei rapporti, se riuscirò a trovare un compagno che mi voglia bene per quello che sono e a cui io possa voler bene davvero, uno con cui condividere… potrei anche scoprire di essere votata alla solitudine, perché sto talmente bene con i miei figli che forse non ho bisogno di altro. Tutte riflessioni necessarie, ma anche spaventose”. Per il futuro: “Mi piacerebbe trovare un amico speciale, non so se definirlo un fidanzato, piuttosto una persona simile a me, un uomo realizzato. Ma è complicato...”.
Quanto ai figli, il loro rapporto è molto stretto, tanto da definirlo “fisico”: “Siamo un piccolo nucleo familiare. Una madre single con due figli, e siamo molto uniti, anche in modo fisico. Sono cresciuta in una famiglia dove non c’erano tanti abbracci e baci, i miei genitori si interessavano del mio lavoro, ma non di come stavo. I miei figli, invece, li ho sempre tenuti stretti, le coccole sono una cura, per me e per loro. Prima di andare a letto, abbracci, chiacchiere, parole dolci, bacio della buona notte, ci fanno dormire tutti meglio. Quando vieni da una famiglia disfunzionale come la mia, crearne una dove, invece, c’è molta unione, è un successo. Il più importante della mia vita”.
Inevitabile parlare del padre, il grande Dario Argento che non ha alcuna intenzione di farsi chiamare nonno. È e rimane un regista e un maestro: “Da me vorrebbe semplicemente che recitassi per lui, della mia vita di donna, di figlia, non gli interessa molto. È una cosa che mi addolora. Avrei bisogno di un padre, ma sono anche abituata a non averlo. Da sempre. Ci sono ferite che non si rimarginano mai. In me, per esempio, la diffidenza, che avevo già, si è acuita. (...) Non ho più voglia di sentirmi tradita, come spinta sotto un autobus. È anche un modo per autopreservarsi, per dare le proprie energie alle persone che le meritano”.
Un padre ingombrante, dunque, lo stesso che ha avuto una delle sue migliori amiche: Vera Gemma. Non è però questo che le ha fatte stringere un rapporto così forte: “È vero, abbiamo avuto due padri importanti, belli pesanti, ma non è questo che ci ha unito, almeno non in modo cosciente. Quello che ci lega, sin da quando eravamo piccole, è stata la commozione per la bellezza, per le poesie, l’arte. E poi siamo tutte e due molto timide, ci siamo create delle maschere da supereroi per proteggerci, ma, quando siamo insieme, non abbiamo mai avuto bisogno di metterle”.
Asia si definisce una sopravvissuta: “Perché sono riuscita a rialzarmi e già questa è una cosa incredibile. Tanti sono caduti nello sconforto per molto meno, spero che la mia storia possa aiutare altri, questa sarebbe la cosa migliore. Ho preso batoste anche a causa di me stessa, per scelte che ho fatto io, però mi sono ripresa e questo vuol dire che ci si può rialzare da tutto”. A salvarla è stata l’analisi: ci è andata per 16 anni: “Finito quel percorso, capita che, ogni tanto, mi senta di nuovo male e allora ho provato con altri terapeuti, uomini. Ma li ho mandati tutti a quel paese...”.