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25 Febbraio 2025
Redazione 105
Oggi Teo Teocoli festeggia 80 anni. In un’intervista a Il Giornale ha parlato della sua carriera come imitatore, soprattutto di Celentano. Qualcosa che è iniziato come “una benedizione” ma che “col tempo si è trasformata in una maledizione. Rimani bloccato nella maschera. Avrò fatto seimila spettacoli, ogni volta imitando Celentano. Il contrario credo non sia mai successo. Ma era lui quello sotto i riflettori. Comunque ci siamo aiutati spesso, c’è stato in tante cose belle. E anche in un paio di casini”.
Un esempio? Non gli permise di registrare Nessuno mi può giudicare. “Lui l’aveva rifiutato, non gli piaceva. Ma quel giorno io ero insieme a Miki Del Prete, l’autore della canzone, che provò a farmela registrare negli studi della Phonogram in piazza Cavour. La incisi di notte, venne benissimo. Ma Adriano la sentì e disse che voleva che non se ne facesse nulla, che quella canzone non avrebbe venduto neanche un disco. Peccato che divenne il simbolo di quegli anni... I Vergottini, fratelli parrucchieri, fecero poi il resto. Perché anche il caschetto di Caterina fece storia. Mi sa che però io mi sarei tagliato i capelli in maniera diversa”.
Capitolo donne: anche qui dolceamaro, come confessa lui stesso. “Ero bello, alto, ballavo bene. E poi quando una mi piaceva andavo dritto, mi dimenticavo di tutto il resto. Le donne sono state una malattia, numeri esagerati. Per fortuna ne sono guarito, piano piano, tanto tempo fa. Se no ero ancora qui a ottant’anni in giro a cercar compagnia, per così dire”.
Con gli 80 anni fa anche un bilancio della sua carriera: “Cinema quasi zero. Tanta tv, tantissimo teatro. Sto bene, lavoro, sono da 65 anni sul palcoscenico. Boldi ne durava un paio”. Un commento pungente che però cerca di smorzare: “Ma è così. Aveva sempre qualche dolore”.
Quanto al futuro, ha solo un desiderio: “Vorrei che mia moglie e le mie figlie fossero a posto. Per il resto sono sereno. Forse perché ho vissuto una cosa che mi ha colpito molto. C’era mio suocero a letto in coma, non sentiva più nulla. Quando mi sono avvicinato per salutarlo gli ho detto ‘Ciao Vittorio, sono Teo’ e lui ha sorriso. Non so come sia stato possibile ma è successo. E aveva l’espressione di uno che sta andando in un posto bello”.