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27 Febbraio 2025
Redazione 105
Il 25 febbraio 1986 debuttava in Italia Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo, un anime che ha segnato l’infanzia di intere generazioni. Nonostante in Giappone non abbia ottenuto lo stesso successo, nel nostro Paese è diventato un vero fenomeno culturale, spingendo moltissimi giovani a innamorarsi della pallavolo.
Ma sei davvero sicuro di sapere tutto sulla serie? Ecco 5 curiosità, riportate da GreenMe, che potrebbero sorprenderti!
Il severissimo Matsugoro Daimon, il coach che tormenta Mila con allenamenti durissimi, è ispirato a una persona realmente esistita: Hirofumi Daimatsu, l’allenatore della nazionale femminile giapponese di pallavolo che vinse l’oro alle Olimpiadi di Tokyo 1964. Daimatsu, noto come “Demone”, sottoponeva le sue atlete a sessioni di allenamento massacranti, proprio come succede a Mila nella serie.
In Giappone, l’anime non si chiama Mila e Shiro, ma Attacker YOU!. Inoltre, il manga da cui è tratto ha una grande differenza rispetto alla versione italiana: tra Mila (Yu Hazuki) e Shiro (Sho Takiki) non c’era alcuna storia d’amore! I due erano solo amici e si stimavano a livello sportivo, senza alcun coinvolgimento sentimentale.
Se in Italia i protagonisti sono noti come Mila e Shiro, nelle altre versioni i loro nomi sono completamente diversi. In Francia, Spagna, Portogallo e altri Paesi, i due sono stati ribattezzati Jeanne et Serge, Juana y Sergio e Joana e Sergio. Un cambiamento che ha reso l’anime più internazionale, ma che può lasciare spiazzati i fan italiani!
Nel doppiaggio italiano, Mila afferma di essere la cugina di Mimì Ayuara, protagonista di un altro storico anime sulla pallavolo. In realtà, questa parentela non esiste nella versione giapponese: è stata una trovata aggiunta solo nell’adattamento italiano per creare un legame tra le due serie.
Nell’anime, Mila scopre che sua madre è viva e lavora come telecronista sportiva ed ex pallavolista. Ma nel manga originale la storia è molto diversa: la madre di Mila è morta quando lei era ancora bambina. Una differenza che rende la trama dell’anime molto più “leggera” rispetto alla versione cartacea.