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L’ultima “figlia” di Fantozzi: “Per campare faccio la doppiatrice”

“C’è gente che ha fatto la storia del cinema eppure non lavora”

L’ultima “figlia” di Fantozzi: “Per campare faccio la doppiatrice”

Credits: Instagram @maccamariacristina

18 Marzo 2025

Redazione 105

Maria Cristina Maccà nel 1996 a 29 anni ha interpretato sia Mariangela che la nipote Uga Fantozzi nell’ultimo capitolo della popolarissima saga con Paolo Villaggio e Milena Vukotic. Ad oggi, però, la sua carriera nel mondo del cinema non sta andando nel migliore dei modi. In un’intervista al Corriere del Veneto, l’attrice ha raccontato: “La gente per strada mi ferma perché si ricorda ancora del film ‘Fantozzi – Il ritorno’ del 1996 in cui interpretavo sia la figlia Mariangela che la nipote Uga Fantozzi. Incredibile”. Su Paolo Villaggio spende bellissime parole: “Ne avevo sentito parlare in modo decisamente poco piacevole, invece incontrarlo sul set è stato bellissimo: era molto gentile e premuroso con tutti”.

Come detto, nonostante una carriera con oltre 40 film all’attivo, collaborazioni con registi come Monicelli, Avati, Vanzina, Benigni e Neri Parenti, oggi è ai margini del sistema produttivo che descrive come “degenerato”. Non si tira indietro a giudicarlo con parole forti: “C’è troppo affollamento nella preparazione di un film. Anni fa mi rapportavo direttamente a registi e aiutoregisti, adesso c’è il casting director che non può sapere cos’ha in testa un regista”. La Maccà è particolarmente critica verso i nuovi metodi di selezione degli attori, troppo tecnologici rispetto un tempo: “Per non parlare dei self tape, ovvero i provini che si fanno da remoto. Io non sono brava con la tecnologia e quindi non mi chiamano più. Ma i provini non si possono far così, da casa”.

Quanto alla meritocrazia in Italia, non ha dubbi: non esiste, anzi. “Più sei mediocre e più vieni preso in considerazione. Più sei un’eccellenza e più sei sottovalutato, ma questa è una storia vecchia”. Per il futuro ha solo un augurio: “Vorrei lavorare, come tutti. Per campare faccio anche doppiaggio. C’è gente che ha fatto la storia del cinema eppure non lavora. I ragazzi che escono dall’accademia, oggi che prospettive hanno? Se Paolo Villaggio fosse vivo, non si riconoscerebbe in questo sistema”.

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