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Alba Parietti e la malattia della madre: “Era schizofrenica”

La showgirl è stata protagonista di un monologo toccante a Le Iene

Alba Parietti e la malattia della madre: “Era schizofrenica”

Credits: Mediaset Infinity

19 Marzo 2025

Redazione 105

Alba Parietti ha emozionato il pubblico con un toccante monologo a Le Iene, in cui ha raccontato il difficile rapporto con la madre Graziella, affetta da schizofrenia. Nella puntata andata in onda martedì 18 marzo, la showgirl ha reso omaggio alla donna che l'ha cresciuta, rivelando come, solo negli ultimi anni, sia riuscita a fare pace con il suo passato.

"Molti anni fa dissi a mio padre: ‘Preferirei che la mamma morisse’”, ha confessato Parietti. “Non lo pensavo davvero, ma questo può farvi capire quanto fosse doloroso il rapporto con una donna che poteva essere la mamma dei sogni, una fata, e poi una strega che mi spaventava, che mi feriva, pur senza volerlo”.

Una svolta nel suo modo di vedere la madre è arrivata quando ha ritrovato centinaia di quaderni scritti in segreto da Graziella, dal 7° anno di età fino alla sua morte. “Lei parlava della guerra, di mio padre, ma soprattutto della sua malattia mentale, e diceva di sé: ‘Questa è la storia di Graziella, una povera schizofrenica, e di come ho fatto amicizia con lei’”.

Alba ha poi scoperto un altro segreto familiare: “Mia madre aveva nascosto a tutti, per dieci anni, l’esistenza di suo fratello: mio zio Aldo. Anche lui schizofrenico, internato nel manicomio di Collegno”.

Nonostante il dolore, la showgirl ha voluto lanciare un messaggio di comprensione e sensibilizzazione sulla malattia mentale: “Mi hanno insegnato che, dietro la malattia mentale, si celano sensibilità uniche, menti geniali e una forza straordinaria, che però non deve diventare una condanna alla solitudine”.

Ha poi concluso con un invito all’ascolto e all’empatia: “Mia madre, come molto spesso succede, fingeva di star bene per non diventare uno scarto della società. Per questo, vi dico: mettetevi all’ascolto, aprite le vostre braccia per accogliere chi soffre e i doni che può offrire”.

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