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Credits: Instagram @leonardo_pieraccioni
27 Marzo 2025
Redazione 105
Il linguaggio giovanile è un universo in continua evoluzione, fatto di parole nuove, espressioni stravaganti e riferimenti che spesso lasciano gli adulti spiazzati. A immergersi in questo mondo con ironia e curiosità è stato Leonardo Pieraccioni che in un recente video sui social ha provato a decifrare alcune delle parole più utilizzate dagli adolescenti di oggi. Una sorta di “lezione dedicata a chi ha figli in età adolescenziale” dato che “ci sono tanti termini che noi boomer non conosciamo”.
L’attore e regista toscano si è lanciato in un’interpretazione divertente del gergo giovanile, trasformando il tutto in una sorta di “manuale d’istruzioni” per chi fatica a stare al passo con i nuovi modi di dire. Tra le espressioni analizzate troviamo “sgravare”, usato per indicare un’esagerazione “chillare”, che deriva dall’inglese to chill e significa rilassarsi, e “snitchare”, che indica il fare la spia. Parole che possono sembrare oscure agli adulti, ma che per i ragazzi rappresentano un codice comunicativo chiaro e immediato. Fondamentale in tutti i casi aggiungere la parola “giuro”.
Del resto, come ricorda lo stesso comico, non si tratta di un fenomeno passeggero: il gergo giovanile ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella costruzione dell’identità dei ragazzi. Ogni generazione ha avuto le sue parole chiave, dallo “sballo” degli anni ‘80 al “tamarro” degli anni ‘90, fino ai termini odierni che spopolano grazie ai social e ai meme. Le parole cambiano, si adattano ai nuovi media e alla cultura digitale, diventando uno strumento di espressione.
Sebbene il divario linguistico tra adolescenti e adulti possa sembrare una barriera, video come quello di Pieraccioni dimostrano che l’approccio giusto è la curiosità e anche un pizzico di ironia. Capire il linguaggio giovanile non significa adottarlo in modo forzato, ma riconoscerne il valore e utilizzarlo come punto di incontro per dialogare con le nuove generazioni.
In fondo, il linguaggio cambia continuamente e forse tra qualche anno “sgravare” e “chillare” saranno sostituiti da nuovi termini. Ma ciò che resta invariato è la creatività con cui i giovani reinventano il modo di comunicare, trasformando le parole in un vero e proprio specchio della loro epoca.
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