Loading

Tutto News

Paola Perego: “Ho fatto seguire mio figlio per capire se si drogava”

Redazione 105

La conduttrice è stata ospite del podcast di Diletta Leotta

Paola Perego ha raccontato il suo lato materno alla nostra Diletta Leotta nel suo podcast Mamma Dilettante. La conduttrice ha due figli nati nel primo matrimonio con Andrea Carnevale, mentre oggi è felicemente sposata con il produttore Lucio Presta. Una maternità che si è trasformata nel tempo: “Con i miei figli, sbagliando, ho sempre interpretato la donna ‘Wonder Woman’ per cui non ci sono problemi, siamo sempre allegri, stiamo sempre bene. L’ho fatto finché uno neuropsichiatra geniale, un uomo illuminato, che lavorava in Brasile nelle favelas, mi disse: ‘Si ricordi che se lei si mostra sempre così i suoi figli non si potranno mai permettere di mostrare la tristezza perché non la conoscono e quindi non va fatto. Loro la devono conoscere con le sue fragilità perché solo così a loro volta potranno mostrare anche le loro fragilità’”.

“Ho fatto seguire mio figlio da due guardie del corpo”

La Perego ha inoltre confessato una cosa che non ha mai detto a nessuno su suo figlio Riccardo: “Quando era adolescente io l’ho fatto seguire da due guardie del corpo, all’epoca lavoravo a Mediaset. Mandai due ragazzi sulle sue tracce perché lui cominciava a uscire il sabato sera e l’ho fatto seguire per vedere se si drogava e se si faceva le canne. Non gliel’ho mai detto e non se n’è mai accorto. Poi chi l’ha seguito in discoteca mi ha detto che mio figlio aveva bevuto una birra e fumato una sigaretta. Se la sente sono rovinata, vabbè che ormai questa cosa è caduta in prescrizione. Io ho sempre fatto quella easy, controllando tutto però”.

Gli attacchi di panico e il libro che l’ha aiutata

Infine la conduttrice ha affrontato un tema più personale, quello degli attacchi di panico di cui ha sofferto. Su questo ha scritto un libro: Dietro le quinte delle mie paure. Riferendosi ai suoi figli, ammette: “Attraverso il libro hanno capito una serie di mie fragilità e ne abbiamo parlato”. Un libro che lei definisce liberatorio: “Quando sei giovane, in carriera, pensi: ‘Devo piacere a tutti’. Con gli attacchi di panico ero quello che gli altri volevano che io fossi”. In quel periodo riusciva a lavorare grazie ai farmaci e all’aiuto dei medici. “Facevo solo quello, uscivo di casa per lavorare e basta, poi stavo chiusa dentro casa. Lavoravo sia perché all’inizio dovevo mantenermi, sia perché avevo un senso del dovere fortissimo”. La sua situazione psicologica in un certo senso influenzava ciò che gli altri vedevano in tv: “Sempre ovattata, appannata perché questi farmaci ti bloccano anche le emozioni oltre agli attacchi di panico. Così dicevano che ero fredda, distaccata”.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Mamma Dilettante (@mammadilettante)

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.