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01 Aprile 2025
Redazione 105
Il primo aprile è ormai giorno celebrato in numerosi paesi con l’usanza del Pesce d’Aprile, sinonimo di scherzo e burle. Una tradizione che accomuna tutto il mondo, dalla Germania al Portogallo, alla Francia, dalla Gran Bretagna, agli Stati Uniti, dall’India fino al Giappone.
Le radici di questa tradizione sono affascinanti quanto misteriose. Una delle ipotesi più accreditate collega il Pesce d’Aprile all’equinozio di primavera, che nell’antichità coincideva con l’inizio dei festeggiamenti del Capodanno, prima che il calendario gregoriano spostasse tutto al 1° gennaio. In Francia, per esempio, ci si scambiavano pacchi regali vuoti, tradizione che si diffuse poi in Inghilterra e negli altri stati europei.
In Italia, l’usanza risale agli anni tra il 1860 e il 1880 a partire da Genova tra i ceti medio-alti per poi dilagare nel resto della popolazione.
Tuttavia, c’è anche chi colloca le origini della giornata all’Antica Roma, subito dopo le idi di Marzo, quando i contadini organizzavano feste dedicate alla dea Cibele, protettrice della natura, con balli, canti e per l’appunto scherzi.
Secondo altri la nascita sarebbe legata all’Egitto, dove si racconta che Antonio, per impressionare Cleopatra durante una gara di pesca, fece attaccare di nascosto un pesce enorme al suo amo. La donna, però, fiutato l’inganno, lo sostituì con un pesce finto.
Il termine “Pesce d’Aprile” richiama proprio l’idea del pesce che abbocca all’amo: così come i pesci si lasciano ingannare dall’esca, le vittime degli scherzi “abboccano” alla presa in giro.