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Credits: Getty Images
02 Aprile 2025
Redazione 105
Promettono investimenti sicuri negli Emirati Arabi, ma dietro le proposte patinate e i documenti dall’aria ufficiale si nasconde una frode ben organizzata. Il raggiro prende di mira ignari cittadini con la promessa di guadagni facili legati al lusso e alla finanza del Golfo, ma si trasforma in una trappola che può azzerare risparmi e fiducia.
A scoprirlo, loro malgrado, due trentacinquenni della provincia di Mantova. Contattati da un presunto consulente finanziario, erano stati convinti a partecipare a un’esclusiva opportunità d’investimento a Dubai, con una quota d’ingresso compresa tra i 1.000 e i 5.000 euro. In cambio, avrebbero ottenuto ritorni garantiti. A rendere tutto più credibile, un modulo apparentemente ufficiale, intestato a un inesistente “Consiglio Reale di Dubai”, completo di stemma e documentazione professionale.
I due, ignari del raggiro, si sono recati in tabaccheria per stampare i documenti. Proprio lì, il titolare ha riconosciuto segnali sospetti: nomi, simboli e format già noti alle cronache per casi simili. Il suo intervento è stato decisivo. Ha convinto la coppia a non inviare il denaro e a segnalare tutto alla polizia, che ha avviato un’indagine sul caso.
Lo schema è rodato. I truffatori si presentano come esperti del settore, usano linguaggio tecnico, riferimenti a criptovalute e società fittizie. Dopo il primo contatto – spesso via email o social – propongono investimenti in progetti immobiliari o startup negli Emirati, ma chiedono un versamento iniziale. Una volta ricevuto il denaro, spariscono nel nulla.
Secondo le indagini, oltre 30 milioni di euro sono già stati sottratti in tutta Italia da organizzazioni simili, che spesso operano da call center esteri o tramite identità digitali false.
Per evitare di cadere in queste trappole è fondamentale: