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09 Aprile 2025
Redazione 105
In tempi di contratti digitali e firme rapide, la firma OTP è diventata uno strumento quotidiano per sottoscrivere offerte di telefonia, energia o internet. Ma pochi sanno che questo gesto, apparentemente innocuo, ha un valore legale equivalente a una firma autografa. A lanciare l’allarme è Altroconsumo, che invita i consumatori alla massima attenzione.
La firma con codice OTP (One Time Password) consiste nell’inserimento di un codice ricevuto via SMS o email, che convalida un contratto in modo immediato. Spesso, questa procedura viene proposta telefonicamente, magari al termine di una chiamata commerciale in cui l’offerta sembra allettante. Tuttavia, la realtà è ben diversa: cliccando sul link e inserendo il codice, si accettano automaticamente tutte le condizioni contrattuali, senza il tempo necessario per una lettura attenta.
Rispetto al passato, in cui l’offerta era vincolante solo dopo l’invio cartaceo del contratto, oggi la firma OTP accelera tutto il processo e riduce le tutele. Come evidenzia Altroconsumo, molte volte non viene nemmeno registrata la chiamata, e ciò rende complicato dimostrare eventuali incongruenze tra quanto promesso e quanto scritto nel contratto.
Il consiglio degli esperti è chiaro: non firmare mai con OTP se non si è certi delle condizioni. È sempre possibile richiedere la documentazione completa prima di accettare. Inoltre, la legge consente di esercitare il diritto di recesso entro 14 giorni, un’ancora di salvezza per chi si accorge troppo tardi di aver sottoscritto qualcosa di indesiderato.