Tutto News
Credits: Getty Images
14 Aprile 2025
Redazione 105
Da secoli, gli studiosi hanno cercato di trovare una risposta a una delle più grandi domande dell’umanità: dove si trova il Paradiso dell’Eden? O meglio, quanto è veritiera la teoria accademicamente accettata?
Il Giardino dell’Eden, dimora di Adamo ed Eva, sembra cambiare collocazione ed è così che entra in gioco una nuova teoria, quella del ricercatore Konstantin Borisov.
Lo studioso ha pubblicato nel 2024, sulla rivista Archaeological Discovery, una nuova versione della storia: una teoria controversa ma audace. Secondo Borisov, il Giardino dell’Eden non si troverebbe lontano dalla Piramide di Giza, in Egitto.
E così cambia la storia di Adamo ed Eva, primi esseri umani figli di Dio, che, secondo la teoria di Borisov, non sarebbero stati collocati in Mesopotamia meridionale (nell’attuale Iraq), ma in Egitto.
Lo studio di Borisov ha avuto inizio con l’analisi di fonti antiche, scritture bibliche, simbolismi mitologici e indagini geografiche. Il risultato? Le simulazioni rivelano una struttura “ad albero” con rami paralleli, non troppo diversa dall’Albero della Vita. Ma l’indagine di Borisov trova la sua componente centrale nella Mappa di Hereford, la più famosa mappa medievale mai rinvenuta.
La Mappa di Hereford rappresenta il mondo da una prospettiva medievale: viene illustrato come un grande cerchio circondato da un fiume chiamato Oceanus e, nella parte superiore, è raffigurato il Paradiso, o meglio, l’Eden.
La straordinaria ipotesi di Borisov ha sicuramente scosso il mondo accademico, mettendo in discussione una tesi da tempo accettata. Tuttavia, il suo studio critico non ha convinto tutti gli esperti, i quali manifestano ancora un forte attaccamento alla teoria tradizionale, forse perché quest’ultima si basa su una precisa corrispondenza geografica tra il racconto della Genesi e l’area mesopotamica.
La teoria di Borisov è prova che la ricerca non si pone limiti e non si ferma mai: i dubbi sull’origine del mondo e dell’uomo sono dilemmi che ancora oggi alimentano la ricerca e ci spingono a guardare oltre il visibile.