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22 Aprile 2025
Redazione 105
Con la morte di Papa Francesco, la Chiesa cattolica entra ufficialmente nel periodo di transizione noto come Sede Vacante. In questo lasso di tempo, la guida provvisoria della Santa Sede è affidata al Camerlengo, attualmente il cardinale Kevin Farrell, che ha il compito di gestire le questioni amministrative e liturgiche fino all’elezione del nuovo Pontefice.
Dopo la constatazione ufficiale del decesso avvenuta ieri sera e sigillata dalla formula latina “Vere Papa mortuus est” si dà avvio ai rituali previsti. Il corpo del Pontefice viene imbalsamato e vestito con paramenti sacri, per poi essere esposto ai fedeli nella Basilica di San Pietro per tre giorni a partire da domani. In linea con la sobrietà che ha sempre contraddistinto il pontificato di Francesco, la salma sarà adagiata in una semplice bara di legno, rinunciando al catafalco e ai tre feretri tradizionali.
I funerali solenni avranno luogo non prima di cinque giorni dal decesso ovvero tra venerdì e domenica, con maggiori probabilità che avvengano sabato 26 aprile. Come richiesto da Francesco, saranno caratterizzati da una forma sobria e semplificata: una sola veglia, nessuna cerimonia per la chiusura della bara e la sepoltura nella Basilica di Santa Maria Maggiore, scelta personale del Papa devoto alla Madonna Salus Populi Romani. Nei nove giorni successivi si svolgeranno i Novendiali, con messe in suffragio del Pontefice.
Il momento più atteso è l’inizio del Conclave, previsto non prima di 15 giorni dalla morte per permettere ai cardinali di raggiungere Roma. Possono votare solo i cardinali elettori sotto gli 80 anni. L’elezione si svolge nella Cappella Sistina, in un clima di assoluto segreto. Ogni votazione viene seguita dalla fumata: nera se non c’è ancora un vincitore, bianca quando è stato eletto il nuovo Papa.
Una volta raggiunta la maggioranza dei due terzi, l’eletto può accettare l’incarico e scegliere il proprio nome pontificale. Dopo un momento di raccoglimento nella cosiddetta “stanza delle lacrime”, il nuovo Papa si affaccerà alla loggia centrale di San Pietro e il cardinale protodiacono pronuncia la storica frase: “Habemus Papam”. Da quel momento, comincia ufficialmente un nuovo capitolo per la Chiesa cattolica.