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credits: Getty Images
22 Aprile 2025
Redazione 105
Non sempre lo si ammette, e spesso non si nota: la dipendenza da pornografia è un disturbo silenzioso che può minare relazioni, affetti e benessere emotivo. A parlarne oggi, al Daily Mail, è Erica Garza, autrice americana che ha vissuto per quasi vent’anni prigioniera di un ciclo compulsivo che ha definito "un piacere sporco e segreto".
La sua esperienza è un grido sincero contro i tabù che ancora circondano questo tema. Erica racconta di aver scoperto il porno a 12 anni, "scendendo di nascosto la notte mentre i miei genitori dormivano". Da quel momento, il consumo è diventato parte della sua routine, fino a consumarla.
Uno dei segnali più comuni, secondo gli esperti e confermato dalla Garza stessa, è l’aumento del desiderio sessuale disgiunto dalla connessione emotiva. "Potevo chiedere di fare sesso più volte al giorno, ma non volevo abbracci, né parlare davvero". In coppia, questo può tradursi in richieste frequenti e anche spinte verso pratiche estreme, mutuate da contenuti espliciti.
Erica descrive un comportamento ossessivo con i dispositivi: "Cancellavo costantemente la cronologia, controllavo le tapparelle per paura che qualcuno potesse vedermi". Se il partner è nervoso quando si avvicina il telefono, o se tende a isolarsi, possono essere indizi che nasconde qualcosa.
La trascuratezza delle relazioni, delle responsabilità e degli impegni sociali è un altro segnale ricorrente. "Preferivo stare in casa a guardare porno piuttosto che uscire o lavorare. Era diventato il mio rifugio, il mio modo per sfuggire alle emozioni", racconta.
Garza ammette di aver toccato il fondo solo dopo vent’anni. "Ho cercato aiuto nei gruppi SLAA, ho sostituito il porno con la terapia, la scrittura, la meditazione." E oggi, è testimone di un cambiamento possibile.
Se noti questi comportamenti in chi ti sta accanto, il passo più importante è non giudicare. Erica consiglia di parlare con delicatezza, dicendo: “Ho notato dei cambiamenti, voglio sapere se va tutto bene”. Quando ha confessato la sua storia al marito, "non ha chiuso il dialogo. Ha voluto capire e mi ha sostenuta".
Perché, come lei stessa dice, "il timore più grande era essere scoperta e rifiutata. Ma quando ho parlato senza vergogna, ho trovato la forza per cambiare".