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“Sono una coordinatrice dell’intimità nei film porno: cosa faccio”

Redazione 105

“Seguo i performer per accertarmi che non abbiano subito ripercussioni emotive”

La figura del coordinatore dell’intimità è diventata sempre più centrale nel mondo del cinema, e in particolare nelle produzioni per adulti. A raccontare cosa significhi davvero ricoprire questo ruolo è Anarella Martinez, che lavora con realtà all’avanguardia come Erika Lust, pioniera della pornografia etica.

Le origini di un mestiere ancora poco conosciuto

Anarella ha iniziato il suo percorso nel 2017, ben prima che questa professione fosse ufficialmente riconosciuta. Con un passato negli studi artistici e un forte interesse per i temi legati alla sessualità consapevole, ha trovato nella comunità berlinese un ambiente in cui crescere professionalmente. “Mi sono immersa in workshop sul consenso e la comunicazione negli spazi sessuali, partecipando attivamente e alla fine conducendo io stesso questi workshop” ha raccontato al DailyMail.com.

La giornata tipo di un coordinatore dell’intimità

Il lavoro di Anarella si articola in tre fasi: pre-produzione, sul set e post-produzione. Durante la preparazione, lavora a stretto contatto con il regista per definire il tono delle scene e verificare che gli artisti scelti siano pienamente consapevoli e a loro agio. “Ci occupiamo di documentazione come la ‘Carta dei diritti’, un accordo basato sul consenso che stabilisce chiaramente i diritti degli artisti, tra cui la possibilità di interrompere le riprese in qualsiasi momento”.

Il lavoro diretto con performer e registi

Quando le telecamere si accendono, Martinez è la figura che mantiene l’equilibrio tra esigenze artistiche e benessere dei performer. Coordina la comunicazione, previene fraintendimenti e gestisce eventuali crisi emotive che possano emergere. “Come coordinatrice dell'intimità, ho la responsabilità di garantire che gli artisti si sentano al sicuro, non solo sul momento, ma in un modo che protegga il loro benessere mentale a lungo termine”.

Il follow-up e la cura dopo le riprese

Una volta terminate le riprese, il suo lavoro non finisce: rivede i contenuti per verificarne la coerenza con gli accordi e si assicura che gli attori non abbiano ripercussioni psicologiche.
Seguo i performer per accertarmi che si sentano bene riguardo alla loro esperienza e che non abbiano subito ripercussioni emotive o professionali inaspettate”.

Un ruolo fatto di empatia, dialogo e responsabilità

Il compito di Anarella non si limita alla burocrazia. “Si tratta di promuovere la fiducia, creare un ambiente di lavoro rispettoso e, in ultima analisi, garantire che tutti i soggetti coinvolti possano svolgere al meglio il proprio lavoro, sentendosi sicuri e apprezzati”. Insomma, una professione delicata che unisce competenze relazionali, empatia e un forte senso etico.

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