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23 Aprile 2025
Redazione 105
Nel mondo del cinema, l’elezione papale è spesso usata per raccontare molto più del semplice voto: ansie, pressioni, giochi di potere e perfino elementi sovversivi. Cosa c’è dunque di meglio che fare un bel rewatch dei film a tema in attesa della fumata bianca e del successore di Papa Francesco? Vediamone alcuni.
Un esempio recentissimo è Conclave di Edward Berger, premiato con l’Oscar alla miglior sceneggiatura non originale. Qui si ipotizza uno scenario clamoroso: il prossimo Papa potrebbe essere una donna. Nella pellicola la corsa al soglio pontificio è segnata da tensioni, scandali e colpi di scena inaspettati.
Habemus Papam di Nanni Moretti affronta lo stesso tema con toni psicoanalitici. Il cardinale Melville, eletto Papa, è sopraffatto dal panico. Non riesce ad affrontare il peso del ruolo e fugge dal Vaticano, lasciando i colleghi cardinali a gestire una finta presenza. Moretti – che nel film interpreta un analista che cerca di ricostruire il fragile equilibrio emotivo del conclave – in questa pellicola esplora i conflitti interiori di chi viene investito di un potere spirituale troppo grande, criticando l’isolamento e la pressione psicologica che circondano il trono di Pietro.
Il film di Fernando Meirelles immagina un incontro ipotetico tra Benedetto XVI e il futuro Francesco. In I due papi emerge il contrasto tra due visioni della Chiesa: quella più tradizionalista e quella aperta al cambiamento. Nonostante alcune licenze narrative, il film offre un’interessante riflessione sul passaggio di testimone all’interno del Vaticano e sulle tensioni tra modernità e conservatorismo.
Daniele Luchetti firma un biopic accurato su Jorge Mario Bergoglio. Chiamatemi Francesco ripercorre il suo cammino spirituale dalla giovinezza nell’Argentina dei regimi militari fino alla sua elezione come Papa nel 2013. Un’opera intensa che racconta la formazione umana e religiosa di uno dei Papi più amati che ci ha appena lasciati.
Infine, nella serie The Young Pope diretta da Paolo Sorrentino, Jude Law interpreta un Papa giovane e imprevedibile. Estetica sontuosa e provocazione filosofica convivono in questa esplorazione del potere assoluto, tra fede e narcisismo.