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credits: Getty Images
23 Aprile 2025
Redazione 105
In un mondo in cui la sessualità continua a evolversi e a esprimersi in forme sempre più diverse, emergono storie che sfidano i paradigmi tradizionali. È il caso di Chris, 45 anni, insegnante di yoga californiano, che si definisce autosexual: una persona attratta sessualmente e romanticamente da sé stessa.
Chris ha raccontato la sua esperienza in un’intervista al Daily Mail, spiegando come questa consapevolezza sia nata in adolescenza, quando, intorno ai 12 anni, ha iniziato a provare un’attrazione crescente verso la propria immagine riflessa. Un sentimento che si è trasformato negli anni in una vera e propria relazione: intima, esclusiva e per lui assolutamente autentica.
La pratica che più rappresenta questa connessione è il cosiddetto “mirroring”, ovvero la condivisione di momenti di intimità fisica e affettiva con il proprio riflesso nello specchio. Un gesto che per Chris non è soltanto autoerotismo, ma un vero rituale carico di significato emotivo.
L’autosessualità, spiega la sessuologa Katherine Hertlein, è una forma di orientamento in cui l’attrazione è rivolta principalmente – e talvolta esclusivamente – verso sé stessi. Non si tratta di narcisismo, precisa Chris, ma di un legame autentico e consapevole: “Il narcisismo è cercare approvazione e superiorità sugli altri. Io cerco comprensione e connessione con me stesso”.
Nonostante mantenga una relazione a distanza con un uomo, Chris afferma che la sua relazione più profonda rimane quella con sé stesso, tanto che in passato ha rifiutato potenziali partner perché “non era il momento giusto” nella sua connessione personale.
La sua testimonianza offre uno spunto per riflettere su come la sessualità possa assumere forme intime, complesse e profondamente soggettive, spesso ancora poco comprese ma sempre meritevoli di rispetto.