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credits: Getty Images
23 Aprile 2025
Redazione 105
Per Luiz Hoinkis, imprenditore brasiliano che vive a Miami, il suo cane Lucas non era solo un animale domestico, ma un compagno di vita a tutti gli effetti. Insieme hanno viaggiato in oltre trenta Paesi.
“Quando l’ho visto per la prima volta, appena arrivato dall’Arkansas, ho capito che la mia vita stava per cambiare. Sapeva leggermi dentro. Sentiva tutto quello che provavo”, ha raccontato Luiz al Guardian. Lucas, un Boston Terrier, lo ha seguito ovunque, anche in ospedale durante un ricovero per epatite. Quando è morto per un linfoma, Luiz ha vissuto un dolore profondo: “Ero distrutto. Mi sentivo di non avere più un motivo per alzarmi dal letto”.
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Prima della sua morte, Luiz aveva già avviato le pratiche per clonare Lucas. “È stato come aggrapparmi a una scialuppa. Il suo corpo non c’era più, ma forse la sua anima sì”. Il processo, costato 50.000 dollari, ha previsto prelievo cellulare, replicazione ed impianto. Dopo cinque mesi, sono nati due cuccioli geneticamente identici.
“All’inizio ero perplesso: l’anima si può dividere in due? Quando li ho presi in braccio, ho sentito di nuovo la sua presenza. Erano entrambi Lucas. Non solo erano identici a lui, ma si comportavano alla stessa maniera”. Luiz li ha chiamati Lucas Prince e Lucas Gabriel.
La notizia ha suscitato opinioni contrastanti: “C’è chi mi ha detto che stavo giocando a fare Dio”. Ma Luiz resta convinto della sua scelta: “Mi ha restituito la pace. Per me è stato un miracolo. E a un miracolo non si può dare un prezzo”.