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Il business delle pulizie nude (ma non è sex work): come funziona

Penelope Wyser, ex infermiera e madre di due figli, ha fondato un’impresa unica: pulizie a domicilio completamente nude, ma con regole precise

Il business delle pulizie nude (ma non è sex work): come funziona

Credits: Getty Images

24 Aprile 2025

Redazione 105

Pulire casa… nudi. Ma senza allusioni, senza contatto, senza equivoci. Può sembrare il plot di una commedia surreale, invece è un’impresa reale — e funziona. Nel Regno Unito si chiama Bare Naked Cleaners, è nata nel 2020 a Birmingham, e dietro c’è una mente imprenditoriale inaspettata: Penelope Wyser, ex infermiera e madre di due figli.

L’idea? Offrire un servizio di pulizie domestiche o in ufficio eseguite da donne completamente nude, con un catalogo di “extra” (come pulire in lingerie, vestite da infermiera o maid), ma senza alcun contatto fisico e zero sesso. “Non è escorting, non è pornografia. È compagnia, con un po’ di ironia”, dice Penelope al Daily Mail.

Dalla provocazione al business

Tutto è iniziato per caso, dopo aver scoperto online un servizio simile in Australia. L’obiettivo? “Fare qualcosa che mi permettesse di stare a casa con i miei figli e guadagnare in modo creativo”. Oggi gestisce un team di oltre 60 collaboratrici in tutto il Regno Unito, da Londra a Cardiff.

I prezzi partono da 125 sterline per una sessione in lingerie fino a 155 sterline per la versione full nude. Tra gli extra richiesti dai clienti ci sono scene bizzarre come “fumare mentre si passa l’aspirapolvere” o “scoppiare palloncini coi tacchi”. C’è anche un’opzione per “accompagnare” il cliente a cena o a teatro, a tariffa oraria.

Regole ferree e richieste (a volte) assurde

Nonostante l’apparenza, Penelope tiene molto a mantenere i confini netti tra intrattenimento e sex work. Niente contatti, niente servizi non concordati, e soprattutto massimo rispetto per il benessere delle collaboratrici. Alcune richieste vengono rifiutate: “C’è chi ha chiesto pulizie nude con un bambino in casa, o maschere latex da cane. In quei casi la risposta è no”, ha raccontato.

Sorprendentemente, non sono solo uomini single a cercare il servizio: tra i clienti ci sono anche donne che regalano l’esperienza al partner, o persone sole che vogliono semplicemente compagnia e una casa in ordine. “Il 95% dei clienti sono uomini normali, spesso soli, che vogliono solo chiacchierare mentre qualcuno gli stira una camicia”.

Una nuova idea di intimità

Il progetto oggi guarda avanti: Penelope sta lanciando una piattaforma VIP a pagamento, con contenuti extra e accesso riservato ai clienti più affezionati. Non è OnlyFans, dice lei, ma un modo per far crescere una community attorno a un’idea che, tra ironia, estetica e cura domestica, sta riscrivendo i codici della relazione cliente-servizio.

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