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Hai mai ascoltato la tua voce interiore? Ecco cosa ti dice davvero

Ci accompagna sempre: ci sostiene, ci mette in discussione, ci aiuta a dare significato a ciò che viviamo

Hai mai ascoltato la tua voce interiore? Ecco cosa ti dice davvero

credits: Getty Images

30 Aprile 2025

Redazione 105

Ti sei mai sorpreso a “parlare” con te stesso nella tua testa? Quella voce interiore che commenta le tue azioni, riflette sul passato o immagina scenari futuri è molto più che un semplice pensiero. Si tratta di un fenomeno noto come discorso interiore o endofasia, oggetto di studi che coinvolgono psicologia, neuroscienze e filosofia.

Non solo pensieri: a cosa serve questa voce?

Questa voce silenziosa è fondamentale per costruire la nostra identità personale. Non si limita a descrivere ciò che facciamo, ma contribuisce a definire chi siamo, come ci vediamo e come ci raccontiamo. È presente quando pianifichiamo, quando ricordiamo, quando affrontiamo momenti difficili con auto incoraggiamento o autocritica. Alcuni studiosi ritengono che senza questa narrazione continua, non potremmo riconoscerci come la stessa persona nel tempo. Imparare ad ascoltarla è un esercizio di consapevolezza, un modo per comprenderci meglio e vivere in modo più autentico.

Il linguaggio mentale ha regole tutte sue

Il linguaggio che usiamo nella mente è diverso da quello parlato. È più sintetico, spesso frammentario, ma in certi momenti può sorprendere per la sua precisione. Talvolta si struttura come un dialogo interno tra più parti del Sé, altre volte come un monologo. Siamo contemporaneamente narratori, ascoltatori e personaggi principali della nostra storia mentale.

Il cervello e la voce che non si sente

Dal punto di vista neurologico, il discorso interiore attiva zone come la corteccia prefrontale, l’area di Broca, quella di Wernicke e l’ippocampo. Quando lo usiamo consapevolmente per concentrarci o memorizzare, entra in gioco il controllo cognitivo. Ma spesso questa voce emerge da sola, nei momenti di pausa mentale, grazie al Default Mode Network, la rete cerebrale attiva quando la mente vaga.

Tra sogni, accenti e più lingue

Curiosamente, la voce interiore cambia a seconda della lingua che parliamo. Chi è bilingue può pensarci in una lingua e riflettere in un’altra, a seconda del contesto emotivo. E nei sogni, anche se le voci sembrano esterne, sono parte del nostro discorso interiore notturno.

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