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credits: Getty Images
29 Aprile 2025
Redazione 105
Mantenere un segreto potrebbe sembrare una semplice questione di discrezione o educazione, ma secondo una ricerca dell’Arizona State University e della Columbia University, la verità è molto più complessa. Gli scienziati hanno scoperto che un segreto su quattro viene rivelato.
Un team di psicologi comportamentali ha coinvolto diversi volontari, chiedendo loro ogni quanto ritenevano giusto rivelare un segreto. Il 30% ha ammesso di aver divulgato almeno un segreto e il 26% ha confessato di conoscere informazioni riservate che non avrebbe dovuto sapere.
La ragione? Tutto ruota intorno alla percezione morale della persona che ci ha affidato il segreto. Se la reputiamo egoista, immorale o semplicemente antipatica, è molto più probabile che sentiamo il bisogno, più o meno conscio, di raccontare la sua confidenza.
Jessica Salerno, una delle ricercatrici, ha spiegato: “Quando i volontari percepivano che il segreto riguardava un comportamento immorale, erano molto più inclini a rivelarlo. Perché? Per soddisfare un bisogno emotivo: la voglia di veder punito chi aveva sbagliato”
Un meccanismo quindi psicologico che funge da punizione inconscia.
Altro caso, invece, quando la confidenza non è più un vero segreto. A quel punto, chi lo riceve si sente legittimato a raccontarlo, senza nemmeno porsi troppi scrupoli. Non si tratta più di vendetta o punizione, ma del semplice piacere della chiacchiera.
Nonostante quindi il rischio sia così alto, continuiamo a confidare i nostri segreti perché conservarli genera stress, isolamento sociale e rotture relazionali. Al contrario, rivelarlo, invece, produce un senso immediato di sollievo.
La scienza sottolinea quindi quanto sia importante condividere i propri segreti, ma scegliendo la persona giusta a cui confidarsi, perché non tutti sono degni del nostro lato più vulnerabile.