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Credits: Getty Images
30 Aprile 2025
Redazione 105
Gli stereotipi sulle facoltà universitarie sono un grande classico. Ogni corso di laurea si porta dietro una serie di etichette più o meno divertenti, spesso ripetute nei corridoi o sui social. Ma quanto c’è di vero? A dare una risposta ci hanno pensato direttamente gli studenti universitari in un thread virale su Reddit. Con ironia (e un pizzico di verità), hanno confermato alcuni dei cliché più famosi.
È quasi un luogo comune: chi studia lingue orientali è un fan sfegatato di anime, manga e musica coreana. Diversi studenti ammettono che la passione per la cultura pop giapponese o sudcoreana è stata la spinta principale per iscriversi. Non è raro trovare qualcuno in aula con la maglietta di un personaggio di One Piece o che ascolta BTS durante la pausa.
Gli studenti di medicina riconoscono i propri cliché: superiorità, tanto studio, poco tempo libero e famiglie spesso benestanti. “Ti prosciuga la voglia di vivere” dice qualcuno, lasciando trasparire la fatica quotidiana.
Gli studenti di lettere e filosofia sono spesso visti come sognatori, impegnati nella ricerca esistenziale e con ideologie politiche di sinistra. Alcuni confermano di sentirsi effettivamente “fuori dal mondo reale”, immersi nei classici o nei dibattiti teorici. L’immagine del “fuoricorso che rifiuta il mondo del lavoro” trova conferma in molti commenti.
Per chi studia economia, lo stereotipo dominante è quello dell’ambizione economica unita a una certa confusione esistenziale. Il mix tra desiderio di successo e indecisione sul futuro sembra colpire nel segno.
Tra le battute più condivise c’è quella che vede gli studenti di biologia come ex aspiranti medici. Per molti, infatti, questa facoltà rappresenta la scelta alternativa dopo non essere riusciti a entrare a medicina. Nessuno sembra prendersela: anzi, viene accettato come dato di fatto.
Gli ingegneri confermano tutto: calvizie precoce, ore davanti a Flightradar24 a seguire gli aerei e un certo orgoglio accademico. L’ironia è rivolta anche all’interno, con qualche frecciatina a ingegneria gestionale, considerata la “cugina soft” delle ingegnerie classiche.
Il cliché per chi studia psicologia? Che lo faccia per capire sé stesso. Molti ammettono che l’interesse per le dinamiche mentali nasce da esperienze personali. C’è chi scherza: “Se fai una tesi su un disturbo, probabilmente ce l’hai”.