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30 Aprile 2025
Redazione 105
Per sapere quanto prenderai di pensione, bisogna partire da un punto fermo: la somma dei contributi versati durante tutta la vita lavorativa. Questo importo, detto montante contributivo, viene poi moltiplicato per un coefficiente di trasformazione che varia in base all’età di pensionamento. Il sistema è pensato per adattare l’assegno pensionistico alle condizioni lavorative individuali e all’età in cui si decide di smettere di lavorare.
Il montante contributivo è la somma dei contributi previdenziali accantonati ogni anno, calcolati in base a:
Ogni anno l’importo viene rivalutato tenendo conto di un tasso di capitalizzazione, che per il 2024 è del 2,3%, aggiornato periodicamente dall’ISTAT.
I coefficienti di trasformazione sono percentuali che si applicano al montante e aumentano con l’età: maggiore è l’età al momento del pensionamento, più alto sarà il coefficiente e quindi l'importo mensile. Ad esempio, nel 2025, chi va in pensione a 67 anni applicherà un coefficiente del 5,608%. Questi valori sono aggiornati ogni tre anni per tenere conto dell’aspettativa di vita e si usano nel sistema contributivo puro, ma anche nelle quote contributive dei sistemi misto e retributivo.
Un lavoratore con 1.600 euro netti al mese, dopo 20 anni di contributi e un montante di circa 180.000 euro, otterrà una pensione di circa 580 euro al mese, se si ritira a 67 anni. Con una carriera più lunga, ad esempio 42 anni di contributi e un'uscita a 64 anni, si può arrivare a percepire fino a 1.500 euro mensili, grazie a un montante maggiore e a un tasso di sostituzione più alto.