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Credits: Getty Images
06 Maggio 2025
Redazione 105
Dopo 53 anni trascorsi in orbita intorno alla Terra un frammento della sonda sovietica Kosmos 482, lanciata nel 1972 verso Venere sta per fare ritorno.
Secondo gli ultimi calcoli dalla stazione di tracciamento satellitare SatTrackCam Leiden (Cospar 4353), situata a Leida, nei Paesi Bassi, il rientro è previsto per sabato 10 maggio alle ore 07:26 UTC, ovvero le 09:26 italiane. Tuttavia, le stime sono ancora soggette a variazioni, con un margine di circa 1 giorno o in più o in meno.
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— Dr Marco Langbroek (@Marco_Langbroek) May 6, 2025
Latest update on the #reentry forecast for the #Kosmos 482 Descent Craft, the uncontrolled reentry of a failed 53-year-old Soviet probe to Venus that got stuck in earth orbit:
10 May +/- 1 day (10 May 7:26 +/- 1.1 day UTC).
Link to updated blogpost with details in next tweet. pic.twitter.com/F3EOlUkADg
Sui dati, invece, di Aerospace.org dovrebbe rientrare intorno alle 05:10 ora italiana di sabato 10 maggio, con un margine di più o meno 26 ore.
Nonostante il continuo cambiamento e tracciamento dei dati, l’area geografica dell’impatto del detrito resta estremamente ampia. La fascia a rischio si estende tra i 52° di latitudine Nord e i 52° di latitudine Sud.
Tra i territori a rischio ci sono quasi tutta l’Europa (esclusi Scandinavia, Danimarca e parte della Russia), l’Africa, la maggior parte dell’Asia, l’Oceania, il Sud America eccetto la punta meridionale dell’Argentina, e gran parte del Nord America.
Se pur non si possa escludere la possibilità che colpisca un centro abitato, il rischio, secondo gli esperti è minimo, in quanto maggior parte dell’area è occupata dagli oceani.
Il motivo per cui il rientro attira particolare attenzione è la natura del detrito. Progettato per resistere all’estrema atmosfera di Venere, 90 volte più densa di quella terrestre, il lander di Kosmos 482 è dotato di un robusto scudo termico di circa 1 metro di diametro, che lo rende potenzialmente in grado di raggiungere il suolo quasi integro.
Ha, inoltre, una massa stimata di 480 kg, dovrebbe rientrare a circa 242 km/h. Restano ora da attendere i prossimi aggiornamenti orbitali, che definiranno con maggiore precisione l’orario e la zona di possibile impatto.