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Nuovo codice della strada: tutto quello che c'è da sapere

Guida sotto effetto di droghe: la nuova circolare introduce il criterio della “correlazione temporale”

Nuovo codice della strada: tutto quello che c'è da sapere

Credits: Getty Images

08 Maggio 2025

Redazione 105

Il nuovo Codice della Strada introduce una precisazione fondamentale: la guida sotto l'effetto di droghe è punibile solo se sussiste, come chiarito dalla recente circolare, una "correlazione temporale tra l'assunzione e la guida, che si concretizza in una perdurante influenza della sostanza stupefacente o psicotropa in grado di esercitare effetti negativi sull'abilità alla guida"

 

Cambia la legge: il ruolo della "correlazione temporale"

In sostanza, è punibile unicamente il conducente che abbia assunto droghe in tempi recenti, intendendosi con ciò uno stato di alterazione psicofisica attuale al momento del controllo.

 

Corte Costituzionale e Nuova interpretazione normativa

Questa precisazione giunge in seguito a un'analisi della Corte Costituzionale sulla normativa che sanzionava l'uso di droghe anche in assenza di una comprovata alterazione delle capacità di guida. 

La circolare chiarisce quindi che la nuova legge funziona diversamente da prima: ora, chi guida dopo aver assunto droghe o sostanze simili viene punito, anche se non appare alterato al momento del controllo. La cosa importante, sottolineata con l'espressione “dopo aver assunto”, è che ci deve essere un legame diretto tra l'aver consumato la sostanza e il mettersi alla guida. 

La circolare aggiunge che per essere puniti, deve risultare che la droga o la sostanza sia stata presa poco prima di mettersi alla guida, in un lasso di tempo tale da far pensare che i suoi effetti fossero ancora attivi nel corpo mentre si guidava.

 

Test antidroga e Distinzione tra droghe e farmaci

Parallelamente, il Ministero dei Trasporti precisa che restano validi i test per accertare se un conducente ha assunto droghe. A tal proposito, viene ribadito che l'assunzione di droghe è nettamente distinta dall'uso di farmaci, inclusi quelli a base di cannabinoidi prescritti per terapie mediche, al fine di non penalizzare i pazienti in cura.

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