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09 Maggio 2025
Redazione 105
La Polizia Postale ha lanciato un nuovo allarme: nelle ultime settimane si è registrato un forte incremento di casi di sextortion ai danni di minorenni. Si tratta di vere e proprie estorsioni sessuali che iniziano spesso con un'apparente conoscenza tra coetanei su social o app di messaggistica.
I criminali, fingendosi ragazzi o ragazze della stessa età, riescono a stabilire un rapporto di fiducia, spingendo la vittima a inviare foto o video intimi. Dopo una prima fase di dialogo e confidenza, inizia la minaccia: se non ricevono soldi, i contenuti verranno diffusi online. Le richieste economiche sono spesso incalzanti, con scadenze precise, e i pagamenti vengono richiesti su carte prepagate.
I giovani devono sapere che non bisogna mai pagare. Cedere alla richiesta non blocca il ricatto, ma lo alimenta. È fondamentale non vergognarsi, perché la colpa è sempre del ricattatore, non della vittima.
Se si subisce sextortion:
Dai 14 anni in poi è possibile sporgere denuncia autonomamente alla Polizia.
Se sei un genitore, la priorità è accoglierlo senza giudizio, comprendendo il panico e la vergogna che lo isolano e lo fanno sentire senza via d'uscita. Ascoltate attentamente il suo racconto, raccogliendo con calma ogni dettaglio e rassicurandolo che non è solo in questa situazione. Fondamentale è recuperare immediatamente gli screenshot delle conversazioni con chi lo minaccia e recarsi al più presto in un ufficio di Polizia per sporgere denuncia.