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Regno Unito: niente lavoro senza inglese, cambiano i visti!

Addio al visto: per lavorare ora servono laurea e inglese avanzato; stop a chi veniva per imparare la lingua

Regno Unito: niente lavoro senza inglese, cambiano i visti!

Credits: Getty Images

14 Maggio 2025

Redazione 105

Cambia tutto per chi sogna di lavorare nel Regno Unito. Il governo guidato da Keir Starmer ha annunciato una stretta sull’immigrazione con la riforma Restoring Control over the Immigration System, che introduce nuovi criteri per l’accesso al lavoro.

 

Stop ai visti per lavori non qualificati

La nuova normativa stabilisce che per ottenere un visto lavorativo, anche per impieghi non specializzati, sarà obbligatorio possedere una laurea e un livello avanzato di inglese. Il provvedimento segna la fine dell’epoca in cui era possibile lavorare come cameriere o addetto alle pulizie per mantenersi e imparare la lingua.

 

Obiettivo: valorizzare la forza lavoro interna

Il premier ha dichiarato di voler reintegrare nel mercato circa 9 milioni di britannici inattivi, riducendo la dipendenza dalla manodopera straniera. Le nuove regole mirano a creare un sistema più selettivo, riservando le opportunità a chi possiede qualifiche accademiche e competenze linguistiche solide.

 

Le 9 novità principali della riforma

Tra i punti chiave della riforma:

  • Estensione a 10 anni per ottenere la residenza permanente

  • Blocco dei visti nel settore dell’assistenza sociale

  • Obbligo di laurea per i lavoratori qualificati

  • Riduzione a 18 mesi del permesso post-laurea

  • Maggiori poteri al Ministero dell’Interno per revocare i visti

  • Introduzione di nuovi criteri all’articolo 8 della Human Rights Act

  • Verifiche anagrafiche più severe per i richiedenti asilo

  • Obbligo linguistico anche per i familiari

  • Sanzioni per i garanti in caso di violazioni

 

Un nuovo “gap” linguistico

Questa riforma sancisce la fine di un’epoca per molti giovani europei, italiani inclusi, che puntavano al Regno Unito per fare esperienza. Il “sogno inglese” ora ha una nuova grammatica: quella dell’inglese accademico, dei titoli di studio e delle frontiere selettive.

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