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Lodovica Comello: “Devo molto a ‘Violetta’, ma è stato difficile”
La gravidanza ha cambiato anche il suo lavoro: “Prima era più facile partire, ora che c’è Teo ci penso due volte”
Lodovica Comello, volto amato della tv, nonché nostra speaker a Radio 105, si è raccontata al Corriere della Sera. Una creatività nata fin da piccola al liceo. “Ogni attività extrascolastica creativa era mia: nel coro della parrocchia io c’ero, al gruppo di teatro c’ero, a danza c’ero. La vocazione era lo spettacolo: oggi è lavoro”.
Prima Milano, poi Buenos Aires
Così, tra la fine della scuola e gli esami ha fatto il provino per un’accademia trovata online e si è trasferita a Milano. Poi, un anno dopo, è arrivata la notorietà grazie a Violetta. Per la serie Disney da giovanissima è volata in Argentina: “Ho fatto il provino, mi hanno scritturata, sono partita per Buenos Aires da sola”.
Gli anni con “Violetta”
Un’esperienza che le ha dato tanto, ma che non è stata semplice: “Giunta in quell’aeroporto gigantesco volevo piangere. Poi alla fine la Disney si è presa cura di noi: molti attori provenivano dall’estero. Ho studiato spagnolo prima di iniziare a lavorare. Sul set ho incontrato anche mio marito. Ho sentito commenti tipo: ‘Ha recitato in Violetta, adesso cosa vorrebbe fare?’. Devo tanto a quel ruolo, però ci sono stati momenti in cui mi ha creato difficoltà: non venivo presa sul serio”.
Il rimpianto della laurea
Non per nulla si dice orgogliosa di “avere trovato la mia strada in un ambiente, quello dello spettacolo, che amavo fin da piccola, e di essermi fatta valere”. Qualche rimpianto ce l’ha: quello di non aver continuato a studiare. “Vorrei una laurea, per avere un piano B. In questo lavoro ‘si sta come d’autunno sugli alberi le foglie’, non sai quanto durerà, se verrai scelta. È un messaggio che tengo a trasmettere anche a Teo, mio figlio: tieniti aperte più porte possibili”.
La maternità raccontata nel suo podcast
Nel suo podcast L’Asciugona racconta la maternità da un punto di vista diverso: “La gravidanza è sempre infiocchettata e io invece volevo parlarne senza filtri. Nel 2020 grazie a l’Asciugona io, che avevo un seguito di ragazzi, sono entrata in contatto con un pubblico più adulto”. Ora che c'è Teo nella sua vita, anche il lavoro ne ha risentito: “Prima era più facile partire per lavoro, ora che c’è Teo ci penso due volte. Rinuncio se lo decido io, non mi sono sentita messa da parte”.