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Michele Morrone si sfoga contro il cinema italiano: “Avete rotto...”

L’attore ha ribadito la sua posizione con parole molto forti

Michele Morrone si sfoga contro il cinema italiano: “Avete rotto...”

Credits: Instagram @michelemorrone

22 Maggio 2025

Redazione 105

Michele Morrone è tornato a parlare del suo difficile rapporto con il cinema italiano. Dopo aver già sollevato polemiche con le sue dichiarazioni a Belve, ha chiarito ulteriormente la sua posizione in un post poi cancellato. In particolare ha fatto scalpore l’aver detto che solamente Alessandro Borghi è un attore migliore di lui. Affermazione che ha voluto ribadire fin da subito: “È un pensiero che ho da tempo e credetemi, non sono il solo. Non mi sento parte di un cinema, quello italiano, che se la canta e se la suona da solo, pieno zeppo di pregiudizi nei confronti dei diversi”.

“Artisti che fanno i finti inclusivi democratici”

Morrone non la manda a dire: “Se non hai studiato alla Silvio D’Amico o a centro sperimentale non sei nessuno, se non la pensi con il cuore a sinistra sei solo un fascista, se non usi scarpe Clark e non dai l’idea di essere trasandato, non sei un vero attore. Avete rotto il ca**o! Pregiudizi di artisti che fanno i finti inclusivi democratici, sinistrioidi che dopo aver preso un David si sentono Dei scesi in terra e si concedono il lusso di fare della morale di sinistra non perché tengono al loro paese ma semplicemente perché fa figo fare l’attore impegnato nel sociale e nella politica”. 

L’accusa agli attori del “circoletto italiano”

A questo punto Morrone accusa gli attori “del circoletto italiano” di ipocrisia. “Tristi e finti poeti maledetti ubriachi, ma con lussuosi appartamenti e villini al mare. Siete più tristi delle vostre idee. Gente che ‘si sente male e ha sofferto’ per aver interpretato il ruolo del Duce ma che, come per magia, si riprende molto bene da questo tumulto dopo aver incassato 1,5-2 milioni di euro. Patetici”. Il riferimento, chiaro, è a Luca Marinelli che appunto ha interpretato il Duce in M - Il figlio del secolo

Infine conclude: “Se davvero volete fare i rivoluzionari smettete di fare gli attori, lasciate stare il cinema e scendete in politica, candidatevi e provate veramente a cambiare qualcosa in questo paese, perché dei discorsetti post premiazione David di Donatello ci siamo rotti bellamente il ca**o”.

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