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Mariana D’Amico: “Sembravo invincibile, ma sono crollata a piangere”

“Ho capito che era necessario che gli altri vedessero anche questo lato di me”

Mariana D’Amico: “Sembravo invincibile, ma sono crollata a piangere”

Credits: Instagram @marianadamicore

23 Maggio 2025

Redazione 105

Mariana D’Amico, agente immobiliare protagonista di Casa a prima vista, sembra ostentare tanta sicurezza davanti alle telecamere. Tuttavia la sua vera personalità è uscita quando in una delle puntate del programma, ripetendo ad alta voce la parola “vincere”, è scoppiata a piangere. Cosa c’era dietro quelle lacrime? Lo ha raccontato a Vanity Fair: “Sono spesso vista come quella perfetta e senza difetti, ma tutti abbiamo dei filtri e delle maschere che ci aiutano a proteggerci. Mentre giravo quella puntata stavo vivendo un periodo di forte stress a livello personale e, quando la cliente mi ha chiesto di fare un esercizio per scoprire nuove sfumature della mia voce, ho pensato a delle corde che mi hanno smosso qualcosa. Anche se non sono una che piange facilmente sono crollata, e i miei colleghi, che conoscevano la mia situazione, mi hanno abbracciata a distanza”.

Il successo di quella scena 

Un momento che pensava non sarebbe mai andato in onda e invece: “Gli autori mi hanno spiegato che era importante che ci fosse perché mostrava un lato di me che non era mai uscito prima”. Mariana temeva la reazione del pubblico dopo quella scena. Poi però: “Quando ho visto i numeri di quel reel, ho capito che era necessario che gli altri vedessero anche questo lato di me. All’inizio ‘Casa a prima vista’ era più concentrato sulle nostre abilità professionali, ma adesso pone più attenzione all’emotività, ed è giusto che sia così. In fondo siamo persone normalissime prese e messe davanti a una telecamera”.

Gli esordi come agente immobiliare 

Come è arrivata a fare l’agente immobiliare? “Dopo il liceo artistico ho iniziato l’università - Linguaggio dei Media alla Cattolica - e, parallelamente, ho deciso di prendere il patentino di agente immobiliare lavorando immediatamente da sola. La mia famiglia aveva iniziato delle operazioni immobiliari che mi hanno subito proiettata in quel mondo, tant’è che poco dopo l’agente immobiliare è diventata la mia attività principale. Ero giovane e inesperta, ma ho subito capito che quello era il lavoro della mia vita, anche se mi muovevo da sola”.

Poca spensieratezza da giovane 

Una vita vissuta sempre di petto: “A 18 anni sono andata a vivere da sola. Sono diventata adulta subito: a 20 anni già lavoravo, a 22 mi sono sposata e sono diventata mamma del mio primo figlio e cinque anni dopo del secondo”. Certo ciò vuol dire meno spensieratezza: “Mentre le mie amiche andavano all’università e in viaggio io ero concentrata sulla mia agenzia, sulla formazione dei collaboratori e su tutto il resto. Era la mia sfida con me stessa, anche se ho rinunciato al divertimento recuperandolo solo in un secondo momento”.

Il figlio a 22 anni lavorando fino all’ultimo 

E prosegue: “A 28 anni ho avuto il mio secondo figlio ricordo di aver guardato dalla finestra e di essermi chiesta, ‘Mariana, ma tu non ti diverti mai?’. Avevo investito tutto nella mia attività, ma ora avevo bisogno di una tregua, così ho cominciato finalmente a rallentare e a dedicarmi a me stessa”. Anche perché un figlio a 22 anni non è stato semplice: “Sono rimasta incinta prima che mi sposassi, anche se fino al nono mese di gravidanza ho sempre lavorato, siglando un rogito appena tre giorni prima di partorire. Il giorno dopo le dimissioni dall’ospedale sono tornata al lavoro e ho fatto firmare un contratto di affitto a dei clienti”.

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