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credits: Getty Images
26 Maggio 2025
Redazione 105
A volte, nonostante allenamenti regolari e una dieta controllata, i risultati sembrano non arrivare. La risposta? Potrebbe nascondersi nel metabolismo, quel complesso insieme di processi biochimici che determina quanta energia bruciamo ogni giorno.
Il termine “metabolismo lento” viene spesso usato per giustificare una difficoltà nel perdere peso, ma la questione è molto più articolata. Scopriamo quali sono i fattori che possono rallentarlo e come intervenire.
La genetica ha un ruolo importante. Alcuni individui sono predisposti a bruciare calorie più lentamente, ma non esiste un gene del metabolismo lento: si tratta di un mix di ereditarietà e predisposizione alla conservazione energetica.
Una persona con maggiore massa muscolare brucia più calorie, anche a riposo. Il tessuto adiposo, invece, consuma molta meno energia. Questo significa che due persone con lo stesso peso possono avere un metabolismo molto diverso.
Contrariamente a quanto si pensa, il metabolismo rimane stabile fino ai 60 anni. A rallentare è piuttosto lo stile di vita: meno movimento, meno muscoli, più sedentarietà.
Il corpo si adatta rapidamente agli stimoli. Ripetere sempre gli stessi esercizi può portare a una minore efficienza metabolica. Meglio alternare cardio, forza e attività ad alta intensità.
Le differenze tra uomini e donne esistono, ma sono dovute più alla massa muscolare e alla struttura corporea che a fattori ormonali, come si è a lungo creduto.
Conclusione: il metabolismo è influenzato da molti fattori, alcuni innati, altri modificabili. La buona notizia? Con uno stile di vita attivo, una dieta equilibrata e strategie mirate, è possibile stimolarlo e renderlo più efficiente. Anche piccoli cambiamenti fanno una grande differenza.