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Credits: Instagram @thisisbillgates
28 Maggio 2025
Redazione 105
Ogni tanto, il passato ci sorprende per la sua capacità di leggere il futuro. È il caso di un documento che oggi sembra uscito da una macchina del tempo: il memorandum scritto da Bill Gates il 26 maggio 1995, intitolato The Internet Tidal Wave. In un’epoca in cui molti vedevano Internet come una curiosità per smanettoni, il fondatore di Microsoft lanciava un allarme profetico, definendo il web “uno tsunami che cambierà tutte le regole”.
Più che un promemoria, quelle righe si sono trasformate in una bussola per il futuro digitale. Gates non si limitava a raccontare la rete, ma la interpretava, anticipando scenari che oggi ci sembrano ovvi, ma che allora erano impensabili.
In quel documento, emerso pubblicamente solo anni dopo durante il processo antitrust contro Microsoft (1998-2001), Gates spiegava come Internet avrebbe cambiato radicalmente il mondo della tecnologia. “Penso che praticamente ogni PC verrà utilizzato per connettersi a Internet”, scriveva, parlando di modem a 14.4 o 28.8 kb come strumenti di massa.
Uno dei passaggi più sorprendenti è quando ammette: “È più facile trovare informazioni sul Web che nella rete aziendale Microsoft”. Un’affermazione che oggi può far sorridere, ma che all’epoca era dirompente.
Oggi, quasi trent’anni dopo, Gates continua a essere una voce di riferimento per leggere i grandi cambiamenti tecnologici. Dopo aver previsto una nuova pandemia globale già nel 2024, ha recentemente parlato di un futuro in cui l’intelligenza artificiale sarà il nostro assistente personale. “Nei prossimi cinque anni – ha dichiarato – parleremo al nostro dispositivo in linguaggio naturale per chiedergli qualunque cosa”.
Il futuro, per Gates, è un continuo aggiornamento della sua visione del mondo digitale. Ma è chiaro che già nel 1995 aveva intuito l’essenziale: la rete avrebbe riscritto ogni regola, e chi non avesse cavalcato quell’onda, sarebbe stato travolto.