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Credits: Instagram @giuseppegiofre e @jlo
04 Giugno 2025
Redazione 105
Oggi è uno dei volti più internazionali della danza italiana, ma la strada di Giuseppe Giofrè, 32 anni, è iniziata in salita. Cresciuto a Gioia Tauro, in Calabria, ha affrontato il bullismo sin da piccolo: i compagni lo prendevano di mira per la sua passione per il ballo e per il suo orientamento sessuale. Ma quelle ferite sono diventate forza. “Mi bullizzavano perché ero gay. Ma non mi sono fermato. Oggi, a quei ragazzi, dico: ‘denunciate sempre’”.
Giuseppe non si è arreso e ha inseguito il suo sogno: trasferirsi a Los Angeles, la città delle popstar che ammirava da bambino. “Sognavo Los Angeles fin da piccolo. Lì c’erano gli artisti con cui volevo lavorare, e lì sono arrivato. Jennifer Lopez, Taylor Swift, Ariana Grande, Beyoncé: con tutte loro ho condiviso il palco. Ma il mio sogno resta ballare con Britney Spears”. La prima a credere in lui fu Noemi, insegnante a Reggio Calabria, che lo notò su Facebook e gli offrì un’opportunità concreta, sostenendolo anche economicamente: “Mi ha anche pagato i treni quando non potevo permettermeli”.
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Il punto di svolta nella carriera di Giuseppe arriva nel 2012, grazie a Amici, il talent condotto da Maria De Filippi. “Maria De Filippi mi ha dato un’occasione enorme. Con il premio di 100.000 euro mi sono trasferito a Los Angeles e ho potuto pagarmi avvocati, agenzie, trainer. A 19 anni lavoravo già con JLo. E con Taylor Swift ho fatto due tour mondiali: è immensa, ma resta umile e vera”.
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La ferita del bullismo resta viva, ma oggi Giuseppe la trasforma in una testimonianza positiva. “Da piccolo volevano picchiarmi, offendermi. Non ho mai denunciato, ma oggi direi a ogni ragazzo nella mia situazione: fatelo. Non lasciate correre”. Ora che torna al paese, viene accolto con affetto: “Quando torno in paese, sembra arrivi la Madonna. I bulli? Ora mi sorridono. Ma i miei fatti parlano più delle parole”.
Giofrè denuncia anche le condizioni dei danzatori in Italia: “Qui in America c’è un sindacato, compensi giusti, rispetto. In Italia invece si guadagna in un mese quello che qui fai in un giorno. È inaccettabile. Ai ballerini italiani dico: ‘non svendetevi’”. Intanto, con la sua autobiografia Stidda, racconta la sua storia per ispirare chi oggi ha paura di mostrarsi. E non smette di sognare: “Il mio ultimo sogno? Continuare ad aggiungere pezzi al puzzle della mia vita. E magari, un giorno, ballare con Britney”.